ROMA. Contro la 'tirannia" delle diete e l'ossessione per l'aspetto fisico è il caso di prendersi almeno un giorno per riflettere. È questo il senso dell«International No Diet Day', la giornata internazionale senza diete lanciata nel 1992 in Gran Bretagna e 'adottata", soprattutto nel mondo anglosassone, ogni anno il 6 maggio. Ad avere l'idea della giornata è stata Mary Evans Young, fondatrice dell'associazione 'Diet Breakers' e ex anoressica. »Ho deciso di passare all'azione - racconta in uno dei suoi libri - dopo aver visto un programma televisivo in cui delle donne si sottoponevamo a interventi chirurgici per ridurre il peso, e dopo aver saputo che una ragazza di 15 anni si era suicidata perchè la prendevano in giro perchè grassa«. La prima edizione della giornata è stata un pic nic ad Hyde Park, poi spostato a casa della Evans per la pioggia, ma già dall'anno successivo la giornata è stata celebrata anche in Usa, Canada e Australia. Gli obiettivi dichiarati sono l'accettazione del proprio peso, la sensibilizzazione sulle discriminazioni a cui va incontro chi è sovrappeso, la consapevolezza della grande probabilità che le diete falliscano. »La giornata - spiega ad esempio il National Center for Eating Disorders canadese sul proprio sito - è una grande opportunità per incoraggiare gli individui ad avere stili di vita salutari, senza l'ossessione per le taglie o il peso«.