PALERMO. Biofenoli, licopene e isoprenoidi. Sono le tre sostanze aggiunte alla pasta che la rendono ancora più benefica per il corpo umano. Questa una delle principali novità che è stata presentata allo Steri a Palermo durante la giornata di conclusione del progetto «Iscocem, Sviluppo tecnologico e innovazione per la sostenibilità e competitività della cerealicoltura meridionale». Il progetto, che è parte di un programma complessivo nazionale, finanziato con 2,5 milioni di euro, si è sviluppato su due binari: il primo sulla creazione di «Tecnici di ricerca nel settore della cerealicoltura meridionale», riservato a dieci diplomati selezionati da un bando pubblico; il secondo riservato agli esperti di ricerca industriale meridionale, selezionati tra laureati nelle università di Palermo, Catania, Reggio Calabria, Bari e Foggia. I ragazzi hanno affrontato un lunghissimo percorso di formazione, durato oltre 2.000 ore, con metà di queste trascorse sul campo, a studiare un fenomeno, come la cerealicoltura meridionale, sempre più di interesse mondiale. «Il Sud Italia ha grandi specificità nel campo dei cereali - ha detto il professore Giuseppe Di Miceli, coordinatore e responsabile del corso -. Sorprende che l'Italia sia il primo paese importatore di grano duro ed il primo esportatore di pasta». Proprio la pasta è stata al centro del progetto di ricerca. I ragazzi hanno ricreato nei laboratori, utilizzando tecnologie avanzatissime, pasta contenente biofenoli, isoprenoidi e licopene. Tre sostanze che fanno benissimo all'organismo, avendo caratteristiche anti-ossidanti ed agendo in maniera benefica sui livelli di glicemia, colesterolo e proprietà benefiche sulle coronarie. I trial medici di sperimentazione partiranno a breve e presto questa pasta, tutta meridionale e tutta prodotta con grani italiani e da aziende italiane, potrà essere nei nostri supermercati.