ROMA. Riconoscere e gestire i disturbi della memoria: in supporto arrivano tecnologie informatiche sempre più sofisticate sviluppate in Finlandia dal Centro di Ricerca Tecnica, che da una parte consentono al medico di "leggere" e interpretare i dati che vengono già utilizzati nella pratica clinica (dati clinici e di laboratorio, test neuropsicologici, Tac, Risonanza magnetica, Pet cerebrale) grazie a programma informatico e di intelligenza artificiale e dall'altra consentono ai pazienti con disturbi lievi di allenare il cervello. Si chiama infatti "Muistikko" (che deriva dal finlandese "muista" ovvero "ricordare") un nuovo programma che permette di valutare la memoria e l'attenzione permettendo al contempo un vero e proprio allenamento cerebrale. A validarli quattro centri europei tra i quali, per l'Italia, l'Università di Perugia. Entrambi i programmi sono stati realizzati nell'ambito del progetto europeo "PredictND"("Dai dati clinici dei pazienti alla diagnosi delle malattie neurodegenerative") a cui partecipa per l'Italia la sezione di Geriatria dell'Università degli Studi-Azienda Ospedaliera di Perugia e che si inserisce tra quelli finanziati dalla Commissione Europea nell'ambito del 7° Programma Quadro, che ha lo scopo di sviluppare e validare nuove procedure per una più precoce diagnosi dei disturbi della memoria e per individuare i soggetti a più alto rischio di sviluppare malattie gravi come le demenze, che potrebbero, nei prossimi anni, colpire milioni di anziani in Europa.
"Oltre ad una migliore diagnosi dei disturbi cognitivi e alla possibilità di individuare precocemente i soggetti a rischio di sviluppare demenze - spiega la professoressa Patrizia Mecocci, responsabile scientifico italiano del progetto -, PredictND vuole fornire un approccio completamente nuovo per i medici che gestiscono il grande carico di informazioni della quotidiana pratica clinica, ma che è possibile leggere ed interpretate solo utilizzando sistemi di intelligenza artificiale in grado di elaborare una grande quantità di informazioni."Questi nuovi strumenti diagnostici- conclude- potrebbero entrare nel mercato in pochi anni".
Caricamento commenti
Commenta la notizia