ROMA. Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si commenta. Viviamo nell'era del commento: lo dimostrano i grandi eventi televisivi seguiti sui social network da masse sempre crescenti non solo di addetti ai lavori ma anche di semplici appassionati. Ma il commento e la webcronaca vanno anche oltre i 140 caratteri di Twitter, e da qualche anno su YouTube è emersa una generazione che fa del racconto ironico e irriverente una ragione di vita. Se cinema e tv anche in questo campo sono molto forti (si pensi a canali come l'americano CinemaSins, dove il commentatore elenca sarcasticamente i 'peccati' e gli 'errori' di alcuni film popolari), è soprattutto il videogame a dominare la scena con la seguitissima schiera di gameplayer youtuber. I gameplayer sono un movimento disparato che si riconosce nell'obiettivo di divertirsi con e sui videogiochi, un gruppo disperso geograficamente di ragazzi in cui professionalità e improvvisazione convivono. Veri eredi dei blogger, i vlogger (video-blogger) del videogioco hanno un seguito incredibile, e alcuni di loro sono capaci di monetizzarlo con partnership o sponsorizzazioni anche grazie ad agenzie di PR dedicate specificatamente alla realtà dei gamer. Dallo scorso anno questo mondo, già rappresentato in alcune sezioni di fiere di videogame o fumetti, ha uno spazio tutto suo, il VideoGameShow. La rassegna, organizzata da ProGaming Italia e inaugurata nel 2014 a Napoli, è arrivata a Milano occupando il Mediolanum Forum di Assago con un programma fitto di tornei aperti a tutti. Ma al centro della manifestazione c'erano proprio gli youtuber, le star più amate dal pubblico di videogiocatori. Il re italiano della categoria ha appena 19 anni. Si chiama Favij: la webstar torinese, con 1 milione e mezzo di iscritti e 420 milioni di visualizzazioni, amministra il profilo YouTube italiano più seguito in assoluto. Presto sarà anche al cinema: la Indiana Production ha in pre-produzione il film Game Therapy con web star channel e la regia dell’americano Ryan Trevis. Insieme a Lorenzo Ostuni, questo il vero nome di Favij è già nel cast anche un altro youtuber, Federico Clapis. I seguiti online dei vlogger del videogioco possono far impallidire anche le più amate popstar italiane: personalità come 'ilvostrocaroDexter' (oltre 540mila iscritti), 'St3pNy' (339mila), 'Parliamo di Videogiochi' (308mila), 'SurrealPower' (308mila) o 'Quei Due Sul Server' (269mila) sono solo alcune delle vere stelle di YouTube capaci di raccogliere milioni di views con folli videocronache di gioco e di radunare folle di ragazzi in adorazione ad ogni pubblica uscita. Del resto, l'esempio italiano non è un'eccezione isolata, ma solo parte di un trend globale: non è un caso che il canale YouTube più seguito al mondo, con 8 miliardi di visualizzazioni e oltre 35 milioni di iscritti, sia proprio quello di un gamer, lo svedese PewDiePie. Al secolo Felix Arvid Ulf Kjellberg, il 25enne vlogger è diventato tanto leggendario negli Stati Uniti da meritare diverse comparsate in tv. Fra le più recenti, il finale dell'ultima stagione di South Park (attualmente in replica in Italia su Comedy Central) che lo vede fra i protagonisti chiamati in causa da Matt Stone e Trey Parker proprio in una parodia del fenomeno dei gamer-youtuber. Per farci raccontare il punto di vista di un esperto nel settore abbiamo intervistato Frank Matano, che fra una carriera d'attore e una da giudice di 'Italia's Got Talent', amministra anche uno dei canali di gaming più seguiti d'Italia con oltre 800mila follower. "Se ci sono ingredienti per far funzionare un gameplay non li conosco - racconta Matano - ma l'importante è che dal video vengano fuori il divertimento e la scoperta: alla fine è la personalità del gamer a contare più di tutto". Ma non tutti i giochi sono adatti a una buona videowebcronaca: "Il video è migliore tanto più chi gioca scopre elementi del videogame contemporaneamente a chi guarda: io non potrei più fare un buon video con 'Mario Kart 8' perché ormai sono diventato troppo bravo, mentre titoli come 'GTA', 'Assassin's Creed' o 'Minecraft' sono i più adatti, perché c'è dietro l'angolo sempre qualcosa da scoprire". Per raggiungere questo grado di spontaneità, spiega Matano, ognuno ha il suo metodo: "Il mio è giocare per due ore filate appena mi arriva il videogame e filmarmi mentre commento le azioni: alla fine monto i 15 minuti più divertenti". Ingenuità, immediatezza, immedesimazione: sono queste le chiavi del successo di un gameplayer. "Pensate al canale 'Clueless Player' di Conan O'Brien negli Stati Uniti - prosegue Matano, citando il caso di un celebre presentatore e comico americano entrato nel giro dei gamer - il fatto che giochi senza esserne capace rende tutto ancora più divertente". E se personalità della TV americana entrano nel mondo dei gamer e i gamer diventano icone popolari, i segnali che il fenomeno sia uscito dalla nicchia culturale ci sono tutti: "La satira di South Park è la prova che il fenomeno è diventato parte della cultura popolare". Quindi anche per Matano l'era del commento è solo agli inizi: "Certo, ma commentare un videogioco è molto più divertente che twittare di un programma tv".