SYDNEY. Il governo conservatore australiano ha dato il via al controverso piano di contenimento del cambiamento climatico, con la prima asta con cui 'acquisterà' emissioni di gas serra dagli inquinatori. Al centro del piano detto 'Direct Action' vi è il fondo appositamente creato Emission Reduction Fund (Erf) di 2,5 miliardi di dollari (1,75 miliardi di euro) per pagare direttamente gli inquinatori per la riduzione delle emissioni, incoraggiando gli agricoltori a piantare alberi nativi o le porcilaie a catturare il metano emesso dagli animali. Durante l'asta, i partecipanti si impegnano sui livelli di emissioni che sono disposti a ridurre e indicano con offerta segreta un prezzo per tonnellata di CO2. L'ente governativo Clean Energy Regulator (Cer) stabilisce un tetto per tonnellata di CO2 per governare l'asta e assegnerà i contratti a chi offre di ridurre le emissioni al prezzo più basso. I prezzi resteranno segreti ma il Cer pubblicherà il prezzo medio pagato e il volume di CO2 acquistato. Alla prima asta partecipano per lo più agricoltori e allevatori, mentre i maggiori generatori di emissioni come le centrali a carbone e le fonderie preferiscono aspettare per decidere in seguito secondo l'andamento dei prezzi.