ROMA. E' una delle ultime frontiere della street art ma non solo: l'idea di ricoprire con lavori a maglia gli oggetti, a cominciare dagli arredi urbani per finire alla bicicletta si sta diffondendo molto in tutto il mondo e sui social specializzati in fotografia come Pinterest gli esempi dell'Urban Knittingsono innumerevoli. Fare la maglia, tricot e crochet è tornato di moda da qualche anno, liberato dalla patina retrò che aveva relegato questo antico intrecciare di fili in un contesto arcaico salvo riscoprirlo come hobby rilassante con la variante contemporanea di essere per tutti, per le donne innanzitutto ma anche, perchè no, per gli uomini. Le associazioni sono diverse in tutta Italia, c'è ad esempio Sul Filo dell’Arte, nata a Monza da un gruppo di donne appassionate di quella forma di arte di strada. Il filo ideale (ma reale) che unisce queste donne è l'interesse per la maglia, congiunto al piacere e alla voglia di stare insieme, socializzare e condividere, con tutte le generazioni, la predilezione per l’artigianalità̀ del lavoro con i filati. E' un modo per 'colorare il quotidiano', dalle scuole alle case di riposo, magari con installazioni vere e proprie. Tra le cose più divertenti proposte dall'associazione monzese a Hobby Show Primavera a Milano, il mese scorso, una “camera” arredata interamente di filato… Non una camera qualsiasi, ma una copia identica, per… filo e per segno, de La camera di Vincent ad Arles, celeberrimo dipinto dell’artista olandese conservato al Van Gogh Museum di Amsterdam. Detto anche 'Yarn bombing', cioè bombardamento di filati, la tendenza è nata negli USA: si utilizza la tecnica della maglia o dell’uncinetto per “riappropriarsi” degli spazi e degli elementi urbani in modo collettivo – e sicuramente divertente – rivestendo angoli metropolitani di uno strato di lana o altri filati coloratissimi.