Lunedì 23 Dicembre 2024

Sofosbuvir, ecco il "super farmaco" che elimina l'epatite C

ROMA. Il Sofosbuvir - sui cui alti costi il pm Raffaele Guariniello ha aperto un fascicolo - è il primo farmaco che promette di eliminare il virus dell'epatite C dai pazienti. Il farmaco, sviluppato dalla piccola compagnia Pharmasset poi acquistata dalla californiana Gilead, è un inibitore della Rna polimerasi, un enzima indispensabile al virus per replicarsi. Contrariamente alle altre terapie, che al massimo tengono sotto controllo il virus nel 50-70% dei casi, questa nei test sui pazienti ha raggiunto la totale eradicazione su una percentuale superiore al 90%. Negli Usa la terapia, venduta a 84mila dollari (66mila euro) a paziente, è già stata data a circa 70mila malati, facendo guadagnare alla Gilead 3,5 miliardi di dollari nel primo semestre. In Europa alcuni paesi come la Germania, che hanno relativamente pochi casi, l'hanno adottata subito, mentre altri 14, fra cui l'Italia e la Francia, hanno iniziato una trattativa per poter abbassare il prezzo, troppo alto per chi deve curare decine o centinaia di migliaia di persone come si spera di fare da noi. In Italia la trattativa è stata condotta dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), che ha raggiunto un accordo con l'azienda produttrice. Sempre sul fronte dei costi, un fondo ad hoc di 1 mld di euro, possibile grazie ad un emendamento alla Legge di stabilità, garantirà l'accesso alla cura dell'epatite C con il nuovo 'superfarmaco'. Lo stanziamento sarebbe recuperato dal Fondo Sanitario Nazionale contabilizzando anche i risparmi ottenuti grazie alla eliminazione della malattia. Secondo le stime più recenti le persone colpite dal virus dell'epatite C in Italia sono oltre un milione e, di queste, 400 mila sono in condizioni particolarmente difficili. Il finanziamento permetterà al Servizio Sanitario Nazionale di erogare il nuovo farmaco anti-epatite C, dal costo di circa 40 mila euro per ciclo di terapia per paziente. L'emendamento prevede che 100 milioni nel 2015 arriveranno dallo Stato, mentre 900 milioni (400 nel 2015 e 500 nel 2016) dalle risorse vincolate a obiettivi specifici del Fondo sanitario. Approvato nel 2013 dall'ente americano per il controllo sui farmaci (Fda), il farmaco ha avuto la luce verde per la commercializzazione dall'Aifa. Per il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, la possibilità di utilizzarlo e' soltanto un inizio. E' ''soltanto il primo importante passo - ha scritto in una recente nota - che dovrà condurci in pochi anni, e sulla base di un piano specifico di azione, ad eradicare completamente la malattia, vera emergenza nazionale''.  Al momento è in fase di predisposizione il decreto del ministero della Salute di concerto con il ministero dell'Economia che individua le modalità con cui saranno ripartite tra le regioni le somme a titolo di rimborso per l'acquisto dei farmaci innovativi per la cura dell'Epatite C.

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