ROMA. E anche per quest'anno si chiude la stagione influenzale, con un bilancio di 6 milioni di italiani messi a letto. A decretare la 'fine' del periodo epidemico è il raggiungimento del valore soglia di 2 casi per mille assistiti nella settimana tra il 30 marzo e 5 aprile. Numeri che la pongono tra le stagioni di media-alta intensità, ma comunque in linea con le normali fluttuazioni che ha il virus influenzale di anno in anno. E' quanto conferma Antonino Bella, curatore del bollettino Influnet del Centro di epidemiologia dell'Istituto superiore di sanità (Iss).
''La stagione influenzale è ormai terminata - spiega - circolano solo pochi virus localmente, ma nell'ultima settimana è stata registrata un'incidenza di 1,91 casi per mille, dunque
sotto il valore soglia''. Complessivamente, dall'inizio della sorveglianza, sono oltre 6 milioni gli italiani colpiti dall'influenza. ''Si può dire che in generale - continua Bella - è stata una stagione di media-alta entità. Quella precedente, che era stata a bassa incidenza, aveva registrato circa 4,5 milioni di casi, quest'anno sono di più, ma sempre nell'ambito di quanto ci si attende dalle fluttuazioni del virus''.
Anche in quest'ultima settimana, come nelle precedenti, il numero maggiore di casi si è registrato tra i bambini: tra i 0 e 4 anni l'incidenza è stata di 4,97 casi per mille assistiti, e di 3,02 casi tra i 5 e 14 anni. Più contenuti i valori registrati tra gli adulti: 1,81 casi ogni mille assistiti tra i 15 e 64 anni, e 0,91 casi nelle persone sopra i 65 anni.
Essendoci stati più casi, rileva Bella, ''ci sono stati anche più casi gravi e più decessi, ma sempre nella norma. Non possiamo dire, al momento, che si è trattato di una stagione eccezionale in termini di casi gravi e decessi''. Quest'anno, nella prima parte della stagione influenzale è circolato il virus AH1N1, quello del ceppo pandemico coperto dal vaccino anti-influenzale, mentre nella seconda parte ''ha iniziato a circolare l'AH3N2, non coperto dal vaccino'', e che si è diffuso soprattutto negli Usa e in Nord Europa. ''Per fortuna da noi -
prosegue Bella - il numero di casi da H3N2 è stato contenuto. Chi si è vaccinato dunque, è stato coperto dal virus''. Difficile dire se il calo delle vaccinazioni, registratosi quest'anno anche dopo le segnalazioni di alcune morti in un primo momento collegate al vaccino, abbia provocato più casi. ''In Italia - conclude - la copertura vaccinale contro l'influenza è già bassa, si attesta sul 15%. Difficile dire se il calo delle vaccinazioni, che ancora dobbiamo quantificare esattamente, abbia prodotti più casi. L'aumento dei casi di quest'anno rientra più nella normale fluttuazione del virus''.
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