LONDRA. Da nove generazioni sono i profumieri dei re d'Inghilterra e di buona parte dell'establishment londinese. E nella 'miniera', come chiamano confidenzialmente il laboratorio due piani sottoterra del negozio di Jermyn Street, la strada dei negozi di camicie e di scarpe più gettonata dai gentlemen inglesi, i loro 'nasi' hanno creato fragranze per uomini e donne illustri della storia e dello showbiz universale. Entrare nel negozio di Floris è come fare un viaggio nella storia. E ripercorrerla con l'olfatto, sentendo il profumo delle essenze utilizzate dai suoi protagonisti. "Siamo un'azienda di famiglia da sempre. E dal 1730 non ci siamo mai spostati da qui", racconta orgoglioso Edward Bodenham, che con la sorella custodisce un marchio che ha 285 anni e rappresenta la nona generazione di Floris, nella sala dalle pareti tutte rivestite di legno dove un giovane maestro profumiere sta creando una nuova fragranza odorando e mischiando i contenuti di un'infinità di boccette. In questa stanza silenziosa dove il tempo sembra essere fermo all'Ottocento, Bodenham mostra dei registri antichi, tutti scritti con una grafia minutissima: contengono i 'conti' dei re di Inghilterra, di cui Floris è profumiere ufficiale dal 1820. La più interessante, fra conti di tutti i clienti, è certamente la pagina di Giorgio VI, la cui intestazione cambia ben tre volte, così come i relativi indirizzi per le fatture: da principe di Galles ed erede al trono a re Giorgio VI dopo l'incoronazione, a Duca di York, il titolo che assunse dopo aver abdicato al trono per sposare la divorziata americana Wallis Simpson. Qui si servono pure William e Kate Middleton, per cui la tradizione continua. Il capostipite, Juan Floris, arriva dall'isola di Minorca, allora un possedimento britannico, e faceva il barbiere al St James's Club, uno dei tanti circoli per soli uomini che si trovano in questa zona, su cui insistono anche le residenze della famiglia reale. Capisce che i gentiluomini avevano bisogno di profumi per rinfrescarsi soprattutto nella breve ma comunque afosa estate londinese, se non altro perchè oppressi dalle parrucche. E con la dote della moglie compra il negozio e la casa al primo piano. Dando la stura a tutta una serie di altri negozi di profumi e per il 'grooming' degli uomini, dove si comprano profumi, pettini e creme: da Taylor's a Geo F. Trumpet, da Dr. Harris a Truefitt & Hill. I profumi per donna arriveranno solo dopo la guerra. E solo per ragioni di marketing. Nove generazioni si sono succedute nella guida di Floris, declinando tutte le offerte di acquisto dell'azienda, che continuamente arrivano. "È nostra, e la continuiamo a gestire noi", dice Bodenham, che prima di prendere le redini in mano si è formato lavorando presso altre »griffe« di profumeria. Da ogni boccetta, un profumo diverso, riconducibile a un personaggio. Winston Churchill usava lo 'Special 127' (creato per un nobile in Russia in esilio) lo stesso di Evita Peron. Dalla sua visita a Londra nel 1959, Marilyn Monroe si faceva spedire le fragranze ovunque, mentre Oscar Wilde preferiva il Malmaison e Ian Fleming, il 'papà' di '007' preferiva l'89'. Tutti profumi ancora prodotti e venduti qui. Annusandoli si torna indietro nel tempo. E, pur se con il naso, si rivive la storia.