MILANO. Arrivano le prime stoffe luminescenti, per abiti hi-tech che brillano letteralmente di luce propria. Sono tessute con speciali fibre, dello spessore di un millimetro, che emettono luce colorata. Frutto delle nanotecnologie, sono state sviluppate dai ricercatori della Fudan University di Shanghai: il loro studio, pubblicato sulla rivista Nature Photonics, apre la strada ad una produzione su larga scala di tecnologie indossabili per vestiti sempre più 'smart'. Le nuove fibre luminose, basate su tecnologia Plec (celle elettrochimiche polimeriche ad emissione di luce), sono molto simili ai Led di natura organica (Oled) impiegati nell'illuminazione e negli schermi piatti flessibili. Rispetto a questi dispositivi, però, le fibre Plec hanno una marcia in più: sono in grado di operare sfruttando un voltaggio più basso e sono più efficienti nella conversione degli elettroni in particelle di luce (fotoni). Tutte queste caratteristiche le rendono ideali per l'elettronica indossabile. Ciascuna fibra è costituita da un sottilissimo filo di acciaio ricoperto da tre strati: il primo è formato da nanoparticelle di ossido di zinco, il secondo da un polimero elettroluminescente, mentre il terzo è dato da un nanotubo di carbonio. La fibra raggiunge così un diametro complessivo di un millimetro ed emette una luce colorata: per ora è disponibile in giallo o in blu, ma a breve dovrebbe essere possibile ottenere anche altri colori. A differenza delle più classiche fibre ottiche di vetro, che trasportano la luce da un punto all'altro, le fibre Plec emettono luce da tutta la loro superficie: per accenderle è sufficiente che un debole segnale elettrico di pochi volt le attraversi passando dal cuore metallico al nanotubo di carbono più esterno.