MILANO. Arriva la stampante 3D per piccole molecole, uno strumento innovativo che promette di inaugurare l'era della chimica fai-da-te permettendo a chiunque di assemblare molecole anche complesse con un semplice click del mouse. Non è la versione per adulti del 'Piccolo chimico' con cui giocavamo da bambini, ma un dispositivo che permetterà di accelerare lo sviluppo di nuovi farmaci, così come la produzione a basso costo di celle solari e Led. Ne sono convinti i suoi inventori, i ricercatori statunitensi dello Howard Hughes Medical Institute, che presentano la loro creazione su Science. Analizzando le piccole molecole presenti in natura, i ricercatori hanno scoperto che sono dotate di una struttura modulare. «La natura - spiega il coordinatore dello studio Martin Burke - le produce più o meno sempre allo stesso modo: parte da un numero limitato di mattoncini base che poi unisce fra loro in maniera ripetitiva, usando sempre lo stesso tipo di chimica». Allo stesso modo, la nuova stampante 3D usa come materiale di partenza alcune centinaia di mattoncini differenti e dotati di due connettori che permettono di incastrarli l'uno con l'altro, proprio come nelle costruzioni per bambini. Dal loro assemblaggio sono già nate 14 classi di piccole molecole, alcune più semplici e lineari, altre invece più complesse e ripiegate. Burke si dice elettrizzato all'idea di quello che potrà essere prodotto con la sua stampante 3D: le piccole molecole rappresentano infatti la gran parte dei principi attivi contenuti nei farmaci, e sono alla base di tecnologie d'avanguardia come le celle solari e i Led. «Le piccole molecole hanno già avuto un grande impatto sul mondo - afferma il ricercatore - ma finora abbiamo toccato solo la superficie di quello che potrà essere il loro vero potenziale, e questo a causa delle difficoltà incontrate nella loro produzione». Molte sorprese potranno poi arrivare dalla creatività dei non addetti ai lavori: «quando dai a tutti il potere di creare qualcosa - conclude - si genera un impatto fortissimo».