Domenica 22 Dicembre 2024

Per prevenire le crisi arriva il diffusore automatico di insulina

ROMA. Il sogno di un pancreas artificiale, di un dispositivo cioè che sia in grado di regolare i livelli del glucosio nel sangue nei pazienti diabetici, dopo decenni di studi è molto vicino alla realtà. Un passo ulteriore verso questa meta, agognata da oltre 250 milioni di pazienti in tutto il mondo, è un infusore 'smart' in grado di prevedere le crisi ipoglicemiche, molto diffuse tra i malati soprattutto più giovani. Il microinfusore, presentato nel corso della conferenza Diabete: l'era della tecnologia intelligente' a Roma, sarà nelle diabetologie italiane la prossima settimana. Il microinfusore unisce un monitoraggio continuo dei livelli del glucosio con una pompa che eroga l'insulina. A differenza dei dispositivi attuali, che bloccano l'infusione quando ormai la glicemia è troppo bassa, questo ha un algoritmo che riesce a prevedere sulla base dei dati quando si rischia una crisi, e a far agire la pompa di conseguenza. «È un sistema molto promettente», ha spiegato Riccardo Schiaffini, diabetologo pediatra dell'ospedale Bambino Gesù di Roma. «Almeno il 50% dei pazienti con diabete di tipo 1 - ha aggiunto - ha una ipoglicemia notturna, e ogni paziente ha almeno una ipoglicemia grave a settimana». Più di 3 milioni di italiani, il 4,9% della popolazione assistita dal Servizio Sanitario Nazionale, soffre di diabete. In Italia il diabete di tipo 1, quello che generalmente si manifesta in età giovanile, colpisce circa 250mila persone, e più di 25mila sono i pazienti pediatrici. «Negli ultimi anni - spiega Schiaffini - stiamo assistendo ad un incremento di casi di diabete di tipo 1 nei bambini fino ai 4 anni, con un ritmo annuo di circa il 3%». Il dispositivo, completamente rimborsato dal Ssn, sarà destinato soprattutto ai pazienti con diabete di tipo 1, ma potranno usarlo anche quelli con diabete d tipo 2 che non riescono a tenere sotto controllo la glicemia. «Questo è un deciso passo avanti - ha confermato Emanuele Bosi, direttore del Diabetes Research Institute dell'ospedale San Raffaele di Milano -. Sono ormai dieci anni che si lavora al pancreas artificiale, e quello che una volta sembrava solo un sogno ormai è una realtà in vista. Nonostante gli enormi progressi degli ultimi decenni c'è ancora molto da fare, lo testimonia il fatto che il rischio di mortalità di un ragazzo diabetico è ancora doppio rispetto a quello di uno che non ha il diabete. Con il pancreas artificiale si dovrebbe superare questa differenza».

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