Lunedì 23 Dicembre 2024

Il Gps del cervello non dorme mai: di notte prepara le mappe

ROMA. Il Gps del cervello non dorme mai. Il meccanismo che permette di orientarsi nello spazio, la cui scoperta è valsa il Nobel per la medicina 2014 a John O'Keefe, May-Britt ed Edvard Moser, continua ad avere un'attività elettrica sia nel sonno sia durante la veglia. La scoperta, che aiuterà a comprendere i sintomi dell'Alzheimer e di altre malattie neurologiche, è pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience. È stata condotta sui topi dal gruppo di Adrien Peyrache, dell'università di New York. I risultati corroborano la teoria che il cervello dei mammiferi non aspetta di ricevere passivamente input sensoriali, ma li cerca attivamente, proprio come il senso attivo della direzione durante il sonno nei topi. «L'attività coordinata durante la maggior parte del sonno - commenta Peyrache - rappresenta una sorta di backup del Gps del cervello, di eventi, luoghi e dati, per memorizzarli». In sostanza il sistema Gps funziona come una bussola: come l'ago che punta verso il Nord, i 'neuroni Gps' aumentano la loro attività quando la testa dell'animale è puntata verso una specifica direzione. A guidarli sono sensori periferici, che amplificano la precisione del segnale e continuano a codificare la direzione virtuale anche durante il sonno. Durante la fase Rem, quella in cui si sogna e l'attività elettrica del cervello è virtualmente indistinguibile dalla veglia, si è visto che 'l'ago' della bussola cerebrale nei topi si muove alla stessa velocità osservata durante la veglia. Nei periodi di sonno a onde lente c'è poi un'accelerazione dell'attività di oltre 10 volte. «Sappiamo da tempo che il cervello lavora anche durante il sonno - spiega Gyorgy Buzsaki, uno dei ricercatori - ma ora sappiamo che lavora in uno dei sensi apparentemente più semplici, l'orientamento della testa. Il sistema regola cioè il senso della direzione in cui guardiamo all'interno di un dato spazio: un senso essenziale per il nostro sistema di navigazione, dato che può regolare la nostra bussola interna e le mappe in modo istantaneo, come quando usciamo dalla metropolitana e cerchiamo di orientarci».

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