ROMA. Il giro del mondo senza una goccia di carburante, volando per 35mila chilometri con la sola energia del sole: sta finalmente per partire, vento permettendo, l'impresa titanica di cui si parla da anni. Il Solar Impulse 2, un monoposto tanto grande quanto leggero costruito dal Politecnico di Losanna, lunedì 9 marzo dovrebbe decollare da Abu Dhabi, per farvi ritorno tra cinque mesi dopo aver sorvolato il globo terracqueo. Nella capitale degli Emirati Arabi Uniti ormai è tutto pronto per quella che, nelle intenzioni, sarà la dimostrazione su scala mondiale che con le energie rinnovabili si può raggiungere l'impossibile e puntando sulle tecnologie pulite, unite a uno spirito pionieristico, si può davvero cambiare il mondo. A livello tecnico è stato messo a punto un velivolo in fibra di carbonio dall'apertura alare di 72 metri, più grande di quella di un Boeing 747, ma con un peso di appena 2.300 kg, più o meno come un Suv, contro le 180 tonnellate del 'Jumbo Jet'. Sulle ali trovano posto più di 17mila celle fotovoltaiche in silicio, che danno energia a 4 motori elettrici e caricano oltre 630 kg di batterie al litio. Con questa dotazione, il Solar Impulse 2 è il primo velivolo solare al mondo in grado di viaggiare giorno e notte. A metterci lo spirito da pionieri saranno i due uomini che si alterneranno nel volo, Andrè Borschberg e Bertrand Piccard. Il primo, uomo d'affari e pilota; il secondo già negli annali per aver fatto il giro del mondo non-stop su una mongolfiera e figlio d'arte. Il padre, Jacques Piccard, fu infatti il primo uomo, nel 1960, a scendere nella Fossa delle Marianne, a bordo del batiscafo Trieste che era stato ideato da suo padre Auguste. Borschberg e Piccard dovranno riuscire a volare per 5 giorni consecutivi, senza carburante e con un solo pilota in una cabina non pressurizzata. Con una velocità di crociera tra i 50 e i 100 km all'ora, avranno bisogno di 25 giorni effettivi di volo per compiere la missione, che si snoderà per 12 tappe sorvolando il Mar Arabico, l'India, la Birmania, la Cina, l'Oceano Pacifico, l'Atlantico e il Mar Mediterraneo. Dopo il decollo dal Golfo Persico il velivolo raggiungerà Muscat (Oman), Ahmedabad e Varanasi (India), Mandalay (Birmania), Chongqing e Nanchino (Cina). Da qui, dopo aver attraversato il Pacifico passando per le Hawaii, farà tre soste negli Usa, di cui una all'aeroporto Jfk di New York, e una tappa in Europa meridionale o in Africa del nord, in base alle condizioni meteo. Se tutto andrà secondo i piani, ad agosto Borschberg e Piccard rientreranno ad Abu Dhabi con in tasca un record mondiale.