ROMA. A piccoli passi si è andato pian piano affermando, oggi il matrimonio solidale è diventata una vera e propria tendenza. Una novità ben accetta anche dalla maggior parte dei wedding planner. I futuri sposi, infatti, possono scegliere di devolvere soldi a un progetto oppure utilizzare i servizi "etici" di un network di associazioni. Ecco che, per un matrimonio solidale perfetto, bomboniere e partecipazioni sono fatte da disabili o da persone svantaggiate. I viaggi di nozze si scelgono tra quelli di turismo consapevole, mentre i costi per video e foto della cerimonia contemplano una quota per progetti nel Terzo Mondo. L'abito da sposa - finora segno di lusso e grazia - adesso diventa "equo" utilizzando tessuti naturali, come il lino grezzo, o derivati da sete ottenute con metodi di produzione in cui non vengono uccisi i bachi. Insomma, fanno tendenza i matrimoni all'insegna della sobrietà e della solidarietà. "Anche noi abbiamo deciso per un matrimonio con una forte componente di solidarietà - spiega all'Ansa Carmine Sirimarco, uno sposo imprenditore nel settore della formazione con agenzie attive in Italia e all'estero -. Utilizzeremo i vari servizi offerti, e in più sappiamo che una quota di quanto da noi speso andrà a un'associazione che ci piace molto, la Veronica Sacchi Onlus". Si tratta di un'organizzazione attiva nell'animazione ospedaliera e pediatrica, i cosiddetti 'nasi rossi' che si recano nei reparti a tirare su il morale ai pazienti, in particolare bambini, o agli anziani nei centri, e ai disabili. Inoltre, ad esempio, è possibile optare per un vestito fatto da donne svantaggiate, o profughe. Ecco che l'abito da sposa si trasforma in una storia, riassunta nel marchio 'Indossostorie'. "Questa attività permette di offrire a persone indigenti alimenti di altissima qualità quali sono quelli cucinati negli eventi, oltre che dare grande gratificazione per la buona azione effettuata e un ritorno di immagine favorevole nei confronti degli invitati". Infine, idee innovative anche per la luna di miele. "In questo momento ad esempio - spiega Pietro Alemanni, di Etnia srl, una società della provincia di Treviso che si occupa di viaggi - stiamo proponendo per ogni viaggio di nozze o in Kenya, di diventare genitori adottivi per un anno di un cucciolo di elefante o di rinoceronte nell'ambito del progetto Pengolifeproject".