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Rischio di morte prematura per due terzi dei fumatori

SYDNEY. Un nuovo severo ammonimento sui danni delle sigarette viene da uno studio australiano, secondo cui due terzi dei fumatori abituali saranno uccisi dal vizio se non riescono a smettere in tempo. Secondo la ricerca dell'Australian National University, pubblicata sulla rivista BMC Medicine, fumare appena 10 sigarette al giorno raddoppia il rischio di morte prematura. E in media i fumatori muoiono 10 anni prima dei non fumatori.

Lo studio di quattro anni, guidato da Emily Banks della Scuola di Epidemiologia e Salute della Popolazione dell'ateneo, ha esaminato lo stato di salute di oltre 200 mila persone partecipanti a uno speciale programma. «I tassi di mortalità fra i fumatori sono circa tre volte più alti di chi non ha mai fumato, sia negli uomini che nelle donne», scrive Banks. «Fra i forti fumatori i tassi di mortalità sono ancora più alti: si raddoppiano fra chi fuma circa 10 sigarette al giorno, rispetto ai non fumatori, e si moltiplicano per quattro o cinque volte per chi ne fuma 25 o più».

Per contro, chi smette prima dei 45 anni può evitare i rischi maggiori. La ricerca indica che la durata media dell'abitudine al fumo di una persona è di 38,5 anni, mentre la maggioranza fuma per 35 o più anni, consumando almeno 15 sigarette al giorno. I risultati sono «un chiaro campanello d'allarme», afferma la studiosa. «Sapevamo che il fumo fa male, ma ora - conclude Banks - abbiamo prove dirette di come sia più dannoso di quanto finora ritenuto».

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