PALERMO. Proteggiamo l'Aquila di Bonelli: al via i campi antibracconaggio in tutta la Sicilia. L'iniziativa è del Gruppo tutela rapaci a cui aderiscono Lipu Birdlife Italia, Stiftung Pro Artenvielfalt, Ebn Italia, Cabs, F.i.r., Fondo siciliano per la natura onlus, Associazione mediterranea per la natura e silene. Negli ultimi anni è aumentato il numero di furti di pulcini dai nidi, che finiscono per essere allevati, rivenduti al mercato nero e infine addestrati alla falconeria. «Anche quest’anno - dice Manuel Zafarana, volontario del Gruppo tutela rapaci - a metà marzo partiranno, in tutta la Sicilia, i campi di sorveglianza dei nidi e degli aquilotti, durante i quali verranno raccolte informazioni sulla biologia, l'ecologia e l'etologia della specie, controllando che non vi siano eventuali minacce». L'aquila viene protetta dalle attività di bracconaggio, attraverso l’osservazione del nido, anche con l'ausilio di strumenti tecnici come fototrappole e webcam, usate soprattutto nelle ore notturne. Le coppie sono seguite principalmente nel momento in cui covano e quando ci sono i pulcini: «Sono i momenti nevralgici dove noi siamo presenti con più frequenza. Abbiamo diverse posizioni che controllano le pareti rocciose dove nidifica l'aquila. Ciò rende difficile l'azione dei bracconieri. Inoltre, in tre anni dei nostri controlli, abbiamo salvato ben 88 aquilotti e nel 2014 abbiamo riscontrato un aumento del 23% dei siti occupati. Nel frattempo, continuiamo il monitoraggio dei 50 siti potenziali sparsi per la Sicilia». Una bella soddisfazione. I controlli avvengono settimanalmente: «Abbiamo dimostrato - continua Zafarana - come le coppie tendano a colonizzare nuovi siti mai occupati prima e che si stiano formando nuove coppie con partner nati nei primi anni di sorveglianza. Ciò è una novità, dal momento che l'aquila di Bonelli è in genere legata a dei siti di nidificazione specifici. Si attestano invece circa 6 siti nuovi, dove è stata riscontrata la presenza del rapace e mai prima di adesso era stata osservata una coppia in nidificazione». Si proteggono le specie anche per tutelare l'ambiente. L'aquila di Bonelli, infatti, è molto importante per gli ecosistemi naturali. Il rapace è una delle specie più a rischio della fauna italiana, considerata come specie in pericolo critico. A minacciarla, oltre alla pratiche di bracconaggio, sono anche le opere umane come la riduzione e la frammentazione degli habitat, gli impianti eolici, gli elettrodotti e il free climbing. A partire da quest'anno, inoltre, verrà intensificato anche il monitoraggio di un altro rapace: il falco Lanario, anch'esso vittima del prelievo al nido: «In Sicilia abbiamo una predazione del nido elevata e sottostimata e, di conseguenza, abbiamo deciso di aumentare il monitoraggio e di cominciare una raccolta dati organica e ben strutturata per capire meglio quanto la specie sia realmente minacciata». Chiunque voglia ricevere informazioni su come aderire ai campi e svolgere attività di controllo, può mandare un'e-mail all'indirizzo info@gruppotutelarapaci.it oppure consultare il sito www.gruppotutelarapaci.it.