ROMA. Gengiviti, parodontiti e carie sono disturbi molto frequenti per le donne in gravidanza, che oltre a dare fastidio alla madre, sono legate a un maggior rischio di parto pretermine, basso peso alla nascita e trasmissione dei batteri della carie al bambino. Per questo il ministero della Salute ha pubblicato delle Raccomandazioni per la promozione della salute orale in gravidanza, rivolte a medici ed operatori sanitari. A soffrire di gengivite è una vasto numero di donne in gravidanza, dal 30 al 100%, mentre il 5-20% mostra segni di parodontite. Tra i fattori di rischio e le cause ci sono le modificazioni della dieta e dell'igiene orale, nausee mattine e vomito, reflusso esofageo, modificazioni ormonali, vascolari e immunologiche. Per diminuire il rischio di erosioni allo smalto dentale e carie il consiglio alle donne che soffrono di nausea e vomito è di consumare spesso piccole quantità di cibo nutriente, sciacquare la bocca dopo il vomito con acqua e un cucchiaino di bicarbonato di sodio, masticare chewing-gum senza zucchero o con xilitolo dopo aver mangiato, usare spazzolini da denti delicati. Il periodo più sicuro per eseguire le procedure terapeutiche è all'inizio del secondo trimestre, tra la 14a e 20a settimane di gestazione. A chi programma una gravidanza, spiega il documento, si raccomanda un'alimentazione ricca di frutta e verdura e l'assunzione di acido folico un mese prima del concepimento e per tutto il primo trimestre di gravidanza. Non è invece indicata la profilassi con fluoro né la supplementazione con altre vitamine. La gravidanza non è comunque un motivo per rinviare cure odontoiatriche di routine o il trattamento di condizioni acute o necessarie, e le radiografie necessarie possono essere fatte in modo sicuro, adottando le precauzioni indicate. I ritardi nei trattamenti potrebbero provocare danni alla gestante e al feto. In caso di necessità si possono adoperare alcuni farmaci usati per le procedure odontoiatriche, come antibiotici, antinfiammatori e anestetici locali.