ROMA. Il riposino nei bimbi over-2 potrebbe 'disturbare' il sonno notturno, rendere più difficile l'addormentamento e ridurre il numero complessivo di ore notturne di sonno. Lo rivela uno studio pubblicato sugli Archives of Disease in Childhood che però non boccia la pennichella pomeridiana di cui molti bimbi sentono il bisogno anche fino a 5 anni. Lo studio è di Karen Thorpe della Queensland University of Technology in Australia che spiega: ''I nostri dati suggeriscono che non dovremmo forzare il riposino pomeridiano se il bambino non ne ha più bisogno, qualunque sia la sua età (a seconda del bambino dai 12 mesi ai 5 anni). Si noti però che secondo studi internazionali (anche ricerche italiane) molti bimbi a tre anni hanno ancora bisogno del riposino. Per loro l'impossibilità di dormire al pomeriggio (se per esempio all'asilo non vi sono aule per la nanna) può essere problematica''. L'esperta ha guardato a una vasta mole di dati da studi precedentemente pubblicati relativi a bimbi fino a 5 anni di età, evidenziando che in media fare il riposino dopo i due anni è associato a maggiori difficoltà ad addormentarsi la sera e a un numero ridotto di ore di sonno notturno. Ma, di nuovo, questo non significa che il bimbo dopo due anni non debba più fare il riposino. Molti bimbi ne hanno ancora bisogno e tale bisogno va assecondato. "Ci sono poi circostanze in cui il riposino diviene necessario per tutti, come durante una malattia". Comunque, spiega l'esperta, "dopo i due anni la gran parte dei bambini si avvia alla transizione del sonno monofasico (solo notturno) anche se questa transizione avviene in tempi diversi a seconda del bimbo". Il consiglio, dunque, è non forzare il bimbo a dormire al pomeriggio se non ne ha bisogno anche perché ''al momento non ci sono evidenze chiare sull'importanza del riposino e servono altre ricerche per capire se esso abbia qualche funzione distinta dal sonno notturno", conclude l'esperta.