ROMA. Continuano a crescere le richieste dei dati degli utenti inoltrate a Twitter dai vari governi nazionali. Tra luglio e dicembre scorsi il microblog ha ricevuto 2.871 domande, il 40% in più rispetto al primo semestre 2014. Il dato emerge dall'ultimo 'Rapporto sulla trasparenza' pubblicato dalla compagnia, che indica un forte incremento delle domande inviate, senza ottenere risposta, da Russia e Turchia. La Russia è passata dalle zero richieste nel primo semestre a 108 nel secondo. ''Non abbiamo fornito informazioni in risposta a nessuna di quelle richieste'', sottolinea Twitter. Le domande inoltrate dalla Turchia sono aumentate di oltre il 150%, a quota 396, e anche in questo caso il social non ha dato risposte. A fare la parte del leone sono gli Usa con 1.622 richieste (+29%), a cui la società ha risposto nell'80% dei casi. In Europa si segnalano 116 richieste del Regno Unito, 69 della Spagna e 60 della Francia. L'Italia non ne ha inviata alcuna, rispetto alle 10 del primo semestre. Ciò che viene chiesto dai governi sono le mail degli utenti e i loro indirizzi IP, per casi che riguardano indagini criminali. Dai dati sono escluse le richieste motivate con la sicurezza nazionale, per le quali Twitter sta da mesi tentando di ottenere l'autorizzazione alla pubblicazione in Usa. Un aumento dell'84% ha interessato le domande di rimozione di contenuti da Twitter, inoltrate soprattutto da Turchia (477) e Russia (91). Se le richieste turche hanno a che fare con la diffamazione, tra quelle russe, sottolinea Twitter, ''ne abbiamo respinto diverse per critiche al governo e per limitare i discorsi su manifestazioni non violente in Ucraina''.