ROMA. Gli anziani dovrebbero raddoppiare i consumi di proteine a tavola rispetto ai valori medi giornalieri attualmente raccomandati: ciò li aiuterebbe a mantenere un corretto equilibrio del proprio corpo, tenendo lontano il rischio di riduzione di massa muscolare (sarcopenia) tipico dell'età e quindi il rischio di cadute e fratture.
E' quanto suggerisce uno studio pubblicato sull'American Journal of Physiology - Endocrinology and Metabolism e condotto da Il-Young Kim del dipartimento di geriatria dell'Università dell'Arkansas che riferisce: è raccomandabile per un anziano assumere almeno 1,5 grammi di proteine al giorno per chilo di peso corporeo contro il valore medio raccomandato di 0,8 grammi (pari ad esempio a 48 grammi al dì per una persona di 60 chili).
Gli esperti hanno coinvolto un campione di soggetti dividendoli in vari gruppi cui hanno assegnato diete a diverso contenuto proteico, e con un quantitativo giornaliero di proteine da spalmare in modo più o meno omogeneo lungo l'arco della giornata.
I ricercatori hanno poi controllato vari parametri di riferimento (sintesi di proteine da parte dell'organismo, eliminazione di proteine, massa muscolare etc) e stabilito che per un anziano è necessario raddoppiare l'introito proteico giornaliero per mantenere un corretto equilibrio del quantitativo proteico del proprio corpo.
Il fatto è che "la sintesi di proteine muscolari è meno attiva negli anziani - spiega Young - a parità di consumo di proteine nella dieta e ancora di più se le proteine assunte sono poche. Il fenomeno è chiamato 'resistenza anabolica'. Per aggirarlo ed ottenere la stessa attività di sintesi di proteine muscolari di un giovane, l'anziano deve assumere il doppio delle proteine".
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