ROMA. Nonostante le conseguenze negative, smettere di assumere cocaina risulta parecchio difficile. Ne sanno qualcosa i consumatori abituali che continuano a mostrare questa volontà autodistruttiva. Secondo gli studiosi della Mount Sinai School of Medicine di New York il motivo è da cercare nella complessità di come lavora il cervello. Assumendo la droga, infatti, al cervello non arriva più il segnale che non devono più ripetere qualcosa che li può danneggiare. In situazioni normali, la capacità di prevedere conseguenze negative è fondamentale nell’apprendimento degli esseri umani e ne guida i comportamenti futuri. La ricerca ha preso in esame 75 persone (50 consumatori di cocaina e 25 persone nel gruppo di controllo) utilizzando un test che rilevava l’attività elettrica del cervello (elettroencefalogramma) mentre erano impegnati in un gioco d’azzardo. I risultati hanno evidenziato una ridotta capacità di cogliere i segnali di una possibile (e probabile) perdita al gioco rispetto al gruppo di controllo.
«Questo studio dimostra che gli individui con un disturbo di dipendenza da sostanze stupefacenti hanno difficoltà a calcolare la differenza risultati attesi ed esiti inaspettati, fondamentale per capire come prendere una decisione futura».
«Abbiamo scoperto che nelle persone dipendenti dalla cocaina il sistema cerebrale che prevede le conseguenze negative dei comportamenti è alterato» spiega Muhammad Parvaz, professore di psichiatria alla Mount Sinai School of Medicine di New York.
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