PALERMO. C’è un posto in paradiso chiamato Ponte dell'Arcobaleno. Quando un animale muore, nella cultura anglosassone, si dice che attraversi quel ponte dove, poi, si ricongiungerà col suo amato padrone umano («crossing the rainbow bridge»). Oggi, comunque, già nell'aldiquà, i padroni inconsolabili di amici a quattro zampe, hanno luoghi dove poter piangere, e dare degna sepoltura a Fido, Micio, coniglietti e tutti gli altri animaletti di casa. È «Il Giardino di Legna» di Selargius, il primo in provincia di Cagliari (e il secondo in Sardegna dopo «La Cuccia» di Sassari). Ci sono voluti più di sei anni per avere le autorizzazioni dal Comune di Selargius e dalla Asl ma, oggi, è una realtà consolidata in terra sarda. L'idea è nata da due giovani veterinarie, Laura Demontis e Simona Muroni, e il nome deriva dalla cagnetta di nove anni che lì è stata sepolta per prima. Prima della realizzazione del cimitero, gli animali dopo morti venivano trattati come rifiuti speciali e quindi finivano nell'inceneritore di Macchiareddu insieme con i rifiuti ospedalieri. Niente di più traumatico per tutti coloro che considerano i loro pelo setti come veri e propri membri della famiglia. «Abbiamo pensato di aprire un cimitero perché tanti clienti ci chiedevano dove poter mettere il loro animaletto morto - dicono -, e soprattutto odiavano l'idea che finissero nell'inceneritore». Oggi l'area de «Il Giardino di Legna» di Selargius si stende coi suoi quattromila metri quadri lungo la strada provinciale Monserrato-Sestu, al km 3,500, nei pressi del Policlinico Universitario di Monserrato, e ha pure una pagina facebook dove i padroncini lasciano messaggi strappalacrime. È aperto due volte a settimana, il sabato e la domenica, e ospita circa duecento tombe. Gli animali possono essere sotterrati, posti in buste biodegradabili o in piccole bare di legno realizzate da un artigiano locale. ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA