ROMA. In Italia sono affette da demenze tra le 800mila e il milione di persone. Si tratta per lo più di donne, che per il fatto che vivono più a lungo hanno più possibilità di andare incontro a questo tipo di patologie, che sono direttamente correlate all'età. Èquesta la stima fatta da Roberto Bernabei, Direttore Dipartimento di Geriatria, Neuroscienze e Ortopedia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma a margine del convegno «Memory in the diseased brain». L'incidenza maggiore delle demenze tra le donne è confermata anche da uno studio condotto da Laura Fratiglioni, Direttrice dell'Aging Research Center presso il Karolinska Institutet di Stoccolma, che ha permesso di tracciare un identikit preciso delle persone affette da Alzheimer, una delle forme di demenza più comuni, stabilendo che si tratta per lo più di donne, con un basso livello di scolarità, uno status sociale modesto, uno stile di vita non sano e che hanno spesso sofferto di malattie vascolari o metaboliche. Prevenire l'insorgere del declino cognitivo non si può, tuttavia mantenere uno stile di vita sano, affermano gli esperti, è la strategia migliore di contrasto. «Il declino fisico legato all'età si può combattere con l'esercizio fisico, ma per quello cognitivo non c'è un vero e proprio 'allenamento' - spiega Bernabei - tuttavia è importante mantenere uno stile di vita congruo, che porti ad esempio a non sviluppare problematiche come pressione alta, sindrome metabolica e diabete».