Lunedì 23 Dicembre 2024

Aumenta l'uso di antidolorifici, anziani a rischio dipendenza

ROMA. Cresce il consumo di farmaci antidolorifici oppiacei tra gli anziani, con il rischio che ciò possa però determinare dei fenomeni di dipendenza. A puntare i riflettori sul fenomeno è stato oggi il direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Luca Pani. Un trend che allarma anche perchè, come ha rilevato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, in vari casi si registra una tendenza all'abuso. I dati che emergono dal Rapporto Osmed dell'Aifa sull'uso dei farmaci in Italia nei primi nove mesi del 2014 sono chiari: l'uso di antidolorifici oppiacei è cresciuto del 9-13% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e l'aumento riguarda soprattutto gli anziani. La «soglia del dolore - ha affermato Pani - si sta abbassando e si consumano dunque sempre più antidolorifici, soprattutto oppioidi che, però, creano dipendenza. E vari elementi - ha avvertito - ci dicono che questo tipo di dipendenza sta colpendo soprattutto i pazienti anziani». Si tratta, ha rilevato il direttore Aifa, di una «bandierina d'allarme da non sottovalutare». In realtà, fino ad oggi, ha commentato, «i medici avevano un atteggiamento abbastanza restrittivo rispetto alla prescrizione di tali farmaci oppiacei, ma con la legge per le cure palliative si è fatto un passo avanti». Ora, però, si sta registrando un eccesso: per un tipo di tali farmaci, ha detto Pani, «si è avuto addirittura un aumento di consumo del 32%». Ma non sempre il trend di aumento rientra nell'ambito della terapia del dolore: in alcuni casi, ha avvertito Lorenzin, si determina infatti un fenomeno di «abuso». «Abbiamo registrato un aumento degli oppioidi - ha sottolineato Lorenzin - che è fuori da una correttezza della prescrizione medica. Dietro c'è, dunque, un tema sociale, che sicuramente segnala un forte disagio nella popolazione e una necessità di incrementare i servizi territoriali di supporto anche di tipo psicologico per le persone che possono attraversare una fase di difficoltà». Il fatto, ha rilevato, è che «è emerso un abuso degli oppioidi nelle fascia di età anziane che nulla ha a che fare con la terapia del dolore». Questo, ha concluso il ministro, è «un ambito su cui bisogna lavorare, sia sul fronte dell'appropriatezza della prescrizione ma anche sul fronte dell'assistenza del paziente».

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