ROMA. La perdita potrebbe essere senza precedenti: se il riscaldamento globale dovesse continuare al ritmo attuale, i coralli vivi della grande barriera corallina australiana potrebbero scendere sotto la soglia del 10%, considerato un livello fondamentale per assicurare la crescita della barriera. Lo sostiene una ricerca realizzata da un team di scienziati internazionali e pubblicata Ecology, che analizza le conseguenze a breve e lungo termine dei cambiamenti ambientali della più grande barriera corallina del pianeta. Secondo lo studio, a causa delle temperature più elevate e dell'inquinamento causato dall'uomo, nel breve termine coralli e piccolo animali (come ad esempio le meduse) potrebbero essere sopraffatti dalle alghe. Sul lungo termine, invece, le interazioni tra gli organismi che abitano la barriera potrebbero portare a far assumere una posizione dominante ad alcuni gruppi, incluse spugne e coralli molli conosciuti come gorgonie. «Il modello - ha detto Jennifer Cooper, tra gli autori della ricerca - ha indicato che un aumento della temperature di 1-2 gradi Celsius porterebbe in modo più che probabile ad un grande declino della copertura dei coralli e a cambiamenti generali nella struttura della comunità». «Se il nostro modello è corretto - ha detto ancora Cooper - la Grande Barriera corallina inizierà ad apparire molto differente con l'aumento delle temperature». Lo studio è stato condotto al National Institute for Mathematical and Biological Synthesis.