Giovedì 19 Dicembre 2024

Rilassarsi in acqua calda: è lo woga

PALERMO. Racchiude tutti i benefici e le virtù dello yoga, ma le posizioni, la meditazione e il respiro vengono eseguiti in acqua calda. Ecco lo «Woga», una disciplina nata dallo studio di Gianni De Stefani, fondatore dell'Istituto italiano di Formazione Woga, e praticata con successo in Francia, Germania e India. In Italia, invece, lo woga è ancora una disciplina di nicchia che conta in tutto il territorio nazionale solo dieci istruttori sparsi tra Piemonte, Lombardia, Veneto, Toscana, Lazio, Emilia Romagna, Umbria e Sardegna. Praticata principalmente dalle donne dai 35 fino ai 60 anni, una lezione-tipo di woga viene svolta in acqua calda a una temperatura compresa tra i 33 e i 35 gradi. Una seduta dura mediamente un’ora e comprende una fase di riscaldamento, seguita da una sequenza di asana (posizioni dello yoga), esercizi respiratori, eutonia e meditazione. A differenza dello yoga tradizionale, quello in acqua comporta una serie di vantaggi che derivano principalmente dalla maggiore densità che ha l’acqua rispetto all’aria. «Il carico articolare è quasi nullo – spiega De Stefani -, un vantaggio che dà la possibilità di assumere posizioni impossibili da eseguire per terra. In acqua poi i suoni sono attenuati, si assapora il silenzio riportando la persona a sensazioni e pensieri prenatali. Così è anche la mente a rilassarsi che permette di ritrovare il giusto equilibrio psico-fisico, riuscendo a comandare i muscoli anche in movimenti all’apparenza difficili». Sono tre le fasi principali dell'acquayoga. La prima è costituita dallo «stretching in acqua che, praticato sia distesi che sott'acqua, aiuta a rivitalizzare l'organismo – aggiunge l'esperto -. Segue poi il lavoro sulla consapevolezza del respiro che influisce positivamente sul ritorno del sistema linfatico, favorendo l'efficienza del sistema immunitario. Infine, non meno importante, è il lavoro di armonizzazione muscolare che conferisce scioltezza articolare, aiuta a correggere gli squilibri muscolari e migliora il dosaggio della forza nell’uso dei muscoli».

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