ROMA. Assumere quattro o più caffè al giorno diminuisce il rischio di melanoma cutaneo maligno, tumore i cui fattori di rischio per la sua insorgenza, ad eccezione dell'esposizione ai raggi ultravioletti, sono ancora poco conosciuti. E' quanto suggerisce una ampio studio epidemiologico statunitense, coordinato da Erikka Loftfield, ricercatrice del Dipartimento Cancer Epidemiology and Genetics del National Cancer Institute.
Per determinare se vi fosse un'associazione tra consumo di caffè e rischio di melanoma cutaneo - quinto tumore più comune negli Stati Uniti, dove nel 2013 è stato causa di 9500 decessi - i ricercatori hanno utilizzato i dati dello studio National Institutes of Health-AARP Diet and Health. Le informazioni sul consumo di caffè sono state ottenute da 447.357 persone (bianche non ispaniche) tramite un questionario somministrato nel 1995/1996, con un follow-up di 10 anni, nel corso dei quali sono stati evidenziati 2.904 casi di melanoma maligno.
Tutti i soggetti inclusi nell'analisi, i cui risultati sono stati pubblicati sul 'Journal of National Cancer Institute', non avevano inizialmente tumori e i valori relativi ad esposizione ad ultravioletti, indice di massa corporea, età, sesso, attività fisica, assunzione di alcol e fumo sono stati aggiustati dai ricercatori. Ne è emerso che un più alto consumo di caffé, sicuramente dannoso per chi soffre di ulcera, pressione alta o insonnia, era però inversamente associato all'insorgere del melanoma maligno, con un rischio inferiore del 20% per coloro che consumavano almeno 4 tazze al giorno.
L'effetto era statisticamente significativo per il caffè con caffeina ma non per il decaffeinato. Inoltre non riguardava il melanoma in situ o in stadio 0, cioè ancora confinato negli strati superiori della pelle.
Caricamento commenti
Commenta la notizia