PALERMO. La Federazione italiana diritti degli animali e l’associazione Aae Conigli hanno lanciato una petizione per rendere ufficialmente il coniglio un animale d’affezione. La raccolta di firme è avvenuta on line e in meno di tre giorni ha già superato quota 10.000 da tutta Italia. L’idea nasce dal fatto che ormai il coniglio è il terzo animale domestico dopo il cane e il gatto nelle case degli italiani. Il consiglio di tutte le associazioni e veterinari è uno solo «non comprate più conigli, adottate quelli abbandonati e fateli strerilizzare e vaccinare». Nel frattempo, le associazioni in tutta Italia si battono per far diventare il coniglio animale d’affezione con tutti i diritti che ne conseguono. «Nessuno penserebbe di mangiare la carne di un cane o un gatto, né tantomeno di usarne la pelliccia per coprirsi - spiega il presidente di Feder Fida Loredana Pronio – mentre nessuno si stupisce del fatto che i conigli vivono spesso in gabbie strettissime, le loro carni si trovano nei banchi dei supermercati e la loro pelliccia è usata per coprirsi, come nel caso del lapin». Ma a distanza di mesi dal grande successo della raccolta firme dal governo nazionale non arriva nessun segnale. «Abbiamo più volte chiesto di parlare con il ministro della Salute Lorenzin – spiega Pronio – ma siamo sicuri che la nostra richiesta non le sia neanche arrivata. Il motivo è semplice: ci rispondono che in Italia ci sono tante priorità e il coniglio non lo è. Solo con una ordinanza del ministro della Salute si potrebbe bloccare lo sfruttamento dei conigli- spiega Pronio – ma ci sono due interessi contrapposti: da un lato quello degli italiani che amano i conigli e li considerano pet e hanno una forte sensibilità contro lo sfruttamento di questi animali, dall’altra ci sono gli interessi economici degli allevatori di carne». Anche l’associazione animali esotici Conigli si batte per far in modo che la raccolta delle 10mila firme diventi una legge che stabilisca che il coniglio è a tutti gli effetti un pet che deve essere tutelato, portato dal veterinario, sterilizzato, microcippato, ma soprattutto qualora qualcuno lo abbandoni deve essere sanzionato. «Per il coniglio - spiega il presidente di Aae Conigli Laura Brunello - e per tutti gli animali non convenzionali la Sicilia risulta uguale a tutte le altre regioni d’Italia». In molti negozi di animali si vendono conigli senza specificarne il sesso o consigliarne la vaccinazione. Questo crea cucciolate inattese, malattie che i padroni non riescono a gestire e conseguenti abbandoni. «Il coniglio viene venduto in gabbia come un oggetto e come un soprammobile viene sistemato nelle case - conclude Brunello - e nella stragrande maggioranza dei casi non viene né vaccinato, né sterilizzato». Il coniglio è un animale delicato e chi lo acquista, spesso non n’è consapevole. «Chi viene nel nostro ambulatorio – spiega il medico veterinario palermitano Laura Faraci – è assolutamente sprovveduto. C’è molta ignoranza tra le presone che prendono il coniglio. Non conoscono la necessaria profilassi per tenere un coniglio in appartamento». In Sicilia i conigli vengono venduti da allevamenti e quelli prediletti sono i «conigli nani», oppure dai negozi di animali. In un anno almeno il 30% dei conigli venduti in provincia di Palermo viene abbandonato.