ROMA. Il nostro Sistema Solare potrebbe essere un po' più grande del previsto: oltre Nettuno e Plutone potrebbero esserci infatti due pianeti nascosti. È quanto sostiene lo studio firmato da Carlos e Raul de la Fuente Marcos, ricercatori presso l'Università Complutense di Madrid e dell'Università di Cambridge, secondo cui oltre l'orbita di Plutone potrebbe esserci più di un corpo celeste, di taglia comparabile a un pianeta, in grado di 'modellarè le orbite di alcuni oggetti celesti, detti trans nettuniani.
Si tratta di un'ipotesi non nuova, che fa discutere gli astronomi da circa 70 anni, ma che, come spiega lo studio pubblicato sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society Letters, ora sembrerebbe confermata da una nuova simulazione al computer. Un'ipotesi che, se confermata, potrebbe rivoluzionare i modelli finora usati del nostro Sistema solare. Secondo i calcoli dei ricercatori, ci sarebbero non uno, ma ben due pianeti in più che potrebbero spiegare il comportamento delle orbite degli oggetti celesti oltre Nettuno.
Al momento si conoscono una dozzina di oggetti trans nettuniani. La teoria finora accettata sostiene che le orbite
dei corpi celesti che si muovono oltre Nettuno dovrebbero essere distribuite casualmente e avere determinate caratteristiche di inclinazione dell'asse di rotazione. Ma ciò che si è osservato in una dozzina di questi corpi è piuttosto diverso. «Questi
oggetti che possiedono parametri orbitali inattesi - spiega Carlos de la Fuente Marcos - ci fanno credere che alcune forze
invisibili stanno modificando le traiettorie degli oggetti trans nettuniani estremi e riteniamo che la spiegazione più plausibile
sia dovuta all'esistenza altri pianeti sconosciuti oltre l'orbita di Plutone. Non sappiamo con certezza il loro numero, poichè i dati che abbiamo utilizzato sono limitati, ma i nostri calcoli suggeriscono che devono esserci almeno due pianeti, forse più, verso i confini del nostro Sistema solare».
Ma secondo Giovanni Valsecchi, dirigente di ricerca dell'Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), «si tratta di un'affermazione azzardata sulla base dei dati e delle tecniche attuali». Da quando fu predetta l'esistenza di Nettuno, la presenza di altri elementi esterni che turbano il Sistema Solare «è diventato un tema ricorrente - continua - Ma ad oggi non vi sono dati e strumenti per provarlo, anche perchè al momento possiamo vedere l'orbita di questi oggetti, molto lunga, solo per un piccolissimo segmento. Il rischio di errori è alto. Per avere delle statistiche attendibili servirebbero non 12 oggetti
celesti, ma almeno 10 volte tanto». Maggiori dati potranno venire dall'arrivo a Plutone della sonda Nasa New Horizons.
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