ROMA. Vigilanza e corsi di nuoto sin da piccoli, a partire dai 3-4 anni di età. Sono queste le armi in più per la sicurezza in acqua dei bambini secondo Antonino Reale, responsabile di pediatria di emergenza dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. L'esperto sottolinea in generale che "la prevenzione passa per la vigilanza, che in luoghi come ad esempio le piscine dovrebbe essere attenta". "Spesso invece proprio nelle piscine si tende a sottovalutare il problema, anche in quelle che si trovano nelle abitazioni private, mentre al mare i genitori sono più vigili" prosegue Reale, sottolineando come proprio una vigilanza attenta possa aiutare a mettere in atto rapidamente anche delle manovre "salvavita", come la rianimazione cardio-polmonare se si è in grado di farla.
"Bisogna poi che i bambini imparino a nuotare sin da piccoli, per questo il consiglio e' quello di far fare loro dei corsi di nuoto a partire dai 3-4 anni", aggiunge l'esperto. "Valgono poi i vecchi consigli della nonna, come quello di non fare il bagno dopo aver mangiato, soprattutto se il pasto e' stato abbondante" evidenzia Reale, ricordando anche che "se il piccolo non si sente bene in acqua bisogna subito farlo uscire, metterlo all'ombra o in un ambiente fresco e capire cos'ha. "Se ha ingerito un po' d'acqua bisogna metterlo in piedi, leggermente flesso in avanti, e con dei piccoli colpetti sulla schiena favorire la tosse o i conati di vomito che lo aiutano a liberarsi" conclude, evidenziando che "in tutti i casi in cui si percepisce che la situazione e' grave bisogna subito chiamare i soccorsi".
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