Giovedì 19 Dicembre 2024

Mal di testa, ne soffrono 2 milioni di italiani: ecco un percorso di cura "ad hoc"

ROMA. Il mal di testa rappresenta un vero 'rompicapo' per circa due milioni di italiani: perchè è una patologia che viene spesso diagnosticata correttamente con anni di ritardo e anche perchè chi ne soffre non sempre sa cosa fare ed a quale specialista rivolgersi per risolvere il problema. Per questo, un gruppo di esperti del Lazio ha messo a punto un percorso 'ad hoc', per una diagnosi più veloce e la scelta della terapie migliori, che parte da un semplice mini-questionario. «La cefalea cronica è una condizione in cui il dolore alla testa è presente almeno 15 giorni al mese e risponde ai criteri dell'International Headache Society - spiega Paolo Martelletti, Direttore del Centro di Riferimento Regionale per le Cefalee dell'Ospedale Sant'Andrea di Roma - e talora è il risultato di una cefalea primaria non diagnosticata e non trattata adeguatamente. Il mal di testa infatti è considerato un disturbo minore e sino ad oggi godeva di scarsa considerazione». Le cefalee croniche interessano il 2% della popolazione ma si pensa che il dato sia sottostimato, precisa il presidente di Federdolore Francesco Amato: «Pochi sanno che si tratta della settima causa di disabilità nel mondo, con costi che raggiungono i 3,5 miliardi di dollari l'anno in termini di terapie e costi sociali». Solo in Italia si stima che il costo legato a tale patologia sia di circa 4 mld l'anno. Altro problema è che molti ricorrono a trattamenti fai-da-te, ma «le cure autogestite - avverte Amato - sono pericolose per il rischio di uso improprio dei farmaci, reazioni avverse, tossicità e anche abuso sino alla dipendenza. Serve invece un percorso di cura personalizzato». Da qui il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) messo a punto da un gruppo di esperti del Lazio: obiettivo è una migliore diagnosi e la scelta di terapie efficaci, attraverso un network di centri specializzati per ciascun livello di cura. Il PDTA è già attivo in alcune realtà sanitarie della Regione e prevede 4 livelli di assistenza: 2 territoriali e 2 ospedalieri. Il percorso parte da un questionario di 5 domande che permettono di stabilire lo step successivo e il corretto indirizzamento al Centro Cefalee da parte del medico di famiglia.

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