ROMA. Per la prima volta sono state ottenute in laboratorio le cellule bambine destinate a dare origine alle cellule germinali, ossia a ovuli e spermatozoi. Inseguito da quais 10 anni, il risultato è pubblicato sulla rivista Cell ed è stato ottenuto dal gruppo di ricerca internazionale coordinato da Jacob Hanna, dell'Istituto israeliano Weizmann. Secondo gli stessi ricercatori il risultato aiuterà a comprendere meglio alcune cause dell'infertilità e l'origine di alcune forme di tumore che colpiscono gli organi riproduttivi. E' anche il primo passo decisivo per 'fabbricare' ovuli e spermatozoi in provetta. Le cellule staminali germinali primordiali (PGCs) compaiono nelle prime settimane dello sviluppo embrionale e, una volta che cominciano a specializzarsi, seguono la loro strada con una sorta di 'pilota automatico' fino a trasformarsi in ovuli e spermatozoi. L'idea di riprodurre questo processo in laboratorio è nata dal 2006, quando sono state ottenute le cellule staminali pluripotenti indotte (Ips) riprogrammando le cellule adulte e facendole tornare indietro nel tempo grazie ad un cocktail di geni. Adesso il gruppo di Hanna è riuscito a ringiovanire ulteriormente le cellule fino a renderle molto simili a quelle germinali primordiali umane. Test condotti in collaborazione con l'università britannica di Cambridge hanno permesso di mettere a punto il metodo e di verificare che permette di raggiungere un tasso di successo nella riprogrammazione pari al 40%. Secondo Hanna questo è il primo passo per ottenere in laboratorio ovociti e spermatozoi, anche se restano da ricostruire ancora molti dei passaggi necessari lungo questo percorso. E' stato comunque individuato un gene 'regista', chiamato Sox17, che ha il compito di regolare questo processo di maturazione nell'uomo.