PALERMO. Una sfera che diventa libro: un’idea “folle” che prende forma e genera un progetto culturale tra editoria, design e arte. Si chiamano BBooks e mostrano una nuova idea di libro. Un connubio tra rivoluzione e restaurazione che da un lato altera in modo estremo la forma e la struttura del libro in quanto oggetto, dall’altro recupera il concetto di prezioso e unico che era proprio degli antichi codex miniati. “Ho sempre subito il fascino dei libri, ma volevo qualcosa di veramente diverso”, spiega l’artefice del progetto Alessandro Curioni. “Per averlo ho dovuto inventarmelo. E’ stata una vera sfida per creare qualcosa di unico, prezioso e con una… storia”. “Quando Alessandro venne da me con il provocatorio brief dettato da chi ama qualcosa in forma talmente sacrale da volerla paradossalmente modificare e far crescere, la sfida mi sembrò subito interessante”, aggiunge Giulio Ceppi, architetto e designer che ha dato forma all’idea originale. “A maggior ragione perché l’oggetto da ridefinire era niente poco di meno che “il libro”: un archetipo con qualche migliaio di anni alle spalle”. Pochi, anzi pochissimi. I BBooks saranno pezzi unici. “Alla fine ho deciso rendere un vero omaggio al libro in quanto oggetto”, ha affermato Alessandro Curioni, artefice del progetto. “Di conseguenza ho pensato che non potessero superare i numeri rappresentabili con una sola cifra. In effetti sarà una serie numerata fino a 9”. I volumi, di forma sferica, saranno realizzati in alcuni dei legni più pregiati del mondo. “Il legno mi è sembrato la scelta giusta per questa raccolta, come legame ultimo con la carta”, aggiunge Curioni. E’ stato anche scelto il fotografo che immortalerà la prima collana di BBooks, si tratta di Giovanni Gastel. “Era indispensabile avere un grande interprete del bello e del ben fatto, qualcuno che avesse anche elevata affinità con l’idea di libro” spiega Giulio Ceppi, designer della prima serie di BBooks, “Oltretutto Giovanni Gastel non è solo un fotografo, ma anche un raffinato poeta e quindi l'abbiamo considerata una scelta inevitabile" Gaia, questo il nome della prima raccolta, come sinonimo di Terra, ma forse e soprattutto come la dea primigenia della mitologia dalla quale tutto ebbe inizio. “Ho voluto che la collana avesse una sua identità”, spiega Alessandro Curioni. “La sfera richiama immediatamente il nostro pianeta, così come il legno richiama la vita. Se a questo poi si aggiunge che si tratta della prima serie, Gaia mi è sembrato quasi doveroso”. I primi titoli:“Flatlands di Abbott e l’Inferno di Dante sono state le prime opere che ho voluto inserire nella collana”, ha dichiarato Alessandro Curioni. “Il primo perché appena abbiamo definito il design della serie non ho potuto fare a meno di pensare a questo racconto sulla geometria, il secondo perché se esiste un vero visionario quello è Dante”. Nella collana entra anche l’alta tecnologia. Al fine di garantire l’unicità dell’oggetto è stato scelto il sistema ACS (Anti Counterfeiting System) sviluppato dalla società italiana Mazelab. Sfruttando un chip a tecnologia NFC criptato e inglobato direttamente nei BBooks, è stato infatti possibile memorizzare in modo inalterabile ed univoco tutte le informazioni riguardanti l'unicità dell’oggetto. Il riconoscimento è possibile utilizzando un semplice Smartphome. Presentata al Circolo Filologico Milanese la prima collana dei BBooks. Il filosofo Salvatore Veca e il Fotografo Giovanni Gastel hanno discusso con l’ideatore del progetto Alessandro Curioni e il designer Giulio Ceppi dell’idea di libro. Nel corso di un’affollatissima anteprima, a Milano è stata presentata “Gaia” la prima collana di BBooks. Sferici e realizzati in legni pregiati, i libri esposti sono stati in totale sei e hanno suscitato curiosità ed entusiasmo. Significativi gli interventi del filosofo Salvatore Veca e del fotografo Giovanni Gastel che hanno affermato come il BBooks possano aprire un vero e proprio dibattitto sulla natura stessa del Libro. Alessandro Curioni, l’artefice del progetto ha dichiarato: Probabilmente abbiamo fatto qualcosa di “nuovo”, ma forse dobbiamo ancora comprenderne esattamente la natura. Ripensare un’idea che ormai si è consolidata nel corso dei secoli produce effetti imprevedibili. Vi posso dire che sono molto curioso di vedere cosa succederà, magari nulla o forse tutto”. Tra le domande poste dai presenti, più volte è ricorsa quella relativa alla possibilità di acquistare i BBooks e quali potrebbero essere i risvolti commerciali. “Francamente non è stata mai fatta una valutazione rispetto all’eventualità della vendita o alla possibilità di uno sviluppo in termini commerciali”. Ha spiegato Curioni. “Se la domanda è: “è possibile acquistarli?”, la risposta è “probabilmente si”, certo ci saranno delle valutazioni da fare in quanto l’obiettivo è che questi libri siano esposti e visibili. Per il resto dal punto di vista commerciale non esiste un piano definito data la natura culturale del progetto. In ogni caso posso dire che molto probabilmente uno dei BBooks sarà messo all’asta e il ricavato devoluto a favore di un’iniziativa benefica. Questo appena ne avremo trovata una che ci convinca.” Ti potrebbero interessare anche: