PALERMO. Sapere da dove arrivano i pesci e conoscere il loro stato di salute. Ecco le regole principali per il corretto uso di un acquario secondo Carmelo Aricò, tiene corsi di Acquariologia in tutta Italia ed è consulente di alcune aziende del settore. «Per l’alimentazione vanno bene i classici mangimi in granuli - continua - ma occhio alla qualità e poi è importante un ricambio d’acqua di almeno il 10 per cento a settimana». Attenzione anche alla temperatura: per i pesci tropicali deve aggirarsi intorno ai 25-27 gradi, riproducendo quella del loro habitat naturale. Fa eccezione il re dei pesci, proveniente dall’Amazzonia che preferisce l’acqua più calda, tra i 28 e i 30 gradi. L’acquario richiede però una continua a corretta manutenzione che dipende anche dalla tipologia di pesci che ospita. Innanzitutto, occorre prendersi cura dell’acqua: la pulizia è agevolata dal filtro che può operare sia in maniera meccanica che biologica. Il filtraggio meccanico è ottenuto grazie alle spugne che trattengono la sporcizia dell’acqua, quello biologico, invece, sfrutta i nitrobacter, batteri che si trovano in natura e che fungono da spazzini dell’acqua. Anche le stesse piante acquatiche fungono da filtro e aiutano a mantenere biologicamente pulita la vasca. Per fare in modo che il pesciolino goda di buona salute occorre indurlo a condurre sane abitudini. «È opportuno far mangiare ai pesci mangimi che non abbiano coloranti e additivi. Il cibo, in genere, è di colore nocciola e fa risaltare l’aspetto naturale del pesce», spiega Danilo Costagliola, esperto di cura e realizzazione di acquari. Per quanto riguarda le quantità il pesce deve mangiare due o tre volte al giorno: ci sono mangimi che contengono tutto, altri specifici con determinate vitamine e proteine e altri, ancora, veterinari con aglio o spirulina vegetale naturale, con tanti antibatterici e vitamine fondamentali per le difese immunitarie. Esistono, inoltre, mangimi vivi e congelati. Questi ultimi sono meno consigliati per via dell’alto contenuto proteico che si predilige far assumere una volta a settimana. Così come avviene per il cibo destinato al consumo umano anche per quello animale è bene leggere le etichette per conoscere la provenienza degli alimenti e sceglierli in base alla nazionalità del pesce. «Bisogna sapere se è carnivoro o meno per dargli un’alimentazione adeguata», prosegue Bellomonte. Tuttavia, non tutte le malattie sono riconducibili a una cattiva alimentazione. Tra le patologie più diffuse c’è la micosi, un’infezione nel corpo che si presenta con arrossamenti cutanei, sollevamento delle squame e macchie bianche. Ciò può accadere a causa di un’acqua particolarmente sporca, di un filtro non ben pulito e dalla mancanza di cura del proprietario.