ROMA. Gli anziani ''connessi'' che sanno usare Skype o Facebook si sentono meno soli e mostrano un migliore benessere psicofisico. E' unno dei risultati del progetto Ages 2.0 (Activating and Guiding the Engagement of Seniors through social media - Incoraggiare e guidare la partecipazione degli anziani tramite i social media) condotto in parallelo in Gran Bretagna e Italia, rispettivamente presso la University of Exeter e dall'agenzia regionale sanitaria delle Marche insieme con la Fondazione G. Brodolini. Facebook, Skype e altre forme di socializzazione online possono offrire anche agli anziani migliori condizioni di vita, dando diversi benefici, inclusa la possibilità di aiutare gli anziani a sentirsi più connessi e meno soli. Il progetto ha coinvolto finora un campione di anziani di 60-95 anni, alcuni residenti nella propria abitazione, altri in case di riposo e di cura. Parte del campione è stato formato all'utilizzo del pc attraverso la metodologia 'Easy PC', un programma di formazione sull'uso di Internet e dei social network. Gli utenti sono stati seguiti e formati da assistenti sociali specializzati e i loro progressi monitorati per quanto riguarda le relazioni sociali, l'alfabetizzazione informatica e la salute. È stato insegnato loro a usare le email, Skype e Facebook. Alla fine del progetto coloro cui è stato dato il computer sono divenuti più competenti nell'uso delle tecnologie e le hanno utilizzate per comunicare con amici e parenti. Inoltre hanno mostrato un miglioramento delle capacità cognitive, con un complessivo aumento del benessere psicofisico. "È stato sorprendente - afferma il coordinatore inglese del progettoThomas Morton - vedere quanto le connessioni sociali siano importanti per la salute fisica e cognitiva; le persone socialmente isolate o che fanno esperienza di solitudine sono più vulnerabili a malattie e declino cognitivo".