PALERMO. In un’era dove, sempre più spesso, sentiamo parlare di siliconi, petrolati e ritorni al naturale, anche nel mondo animale impazza la moda del «bio». Un cambiamento che interessa l'alimentazione di cani e gatti. «La scelta parte dai nuovi bisogni dell'animale - dice Morena Citarrella del negozio «Scodinzoliamo» in via Sampolo, a Palermo -. Prima si accontentava degli avanzi. Adesso, cambiano le esigenze. Il cane, per esempio, può essere intollerante ad alcuni alimenti e il gatto può andare incontro a disturbi renali. Il cibo biologico è naturale, privo di additivi e conservanti, che fanno sì che sia digeribile e rispettoso nei confronti dell'ambiente, in quanto non viene ricavato da carni trattate con Ogm». Il gatto, però, non si accontenta più della classica lisca di pesce e il cane del suo fidato osso. Il cibo biologico è indicato anche per i cuccioli per via dell'apporto proteico in esso contenuto, che si rivela di fondamentale importanza nello sviluppo della muscolatura del cane. «Molte aziende producono mangimi biologici dal momento che è aumentata la richiesta da parte del padrone - continua Morena Citarrella -. Tutti stanno sentendo questa esigenza di ritornare al naturale per rispettare i nostri amici a 4 zampe e l'ambiente. Sono prodotti, inoltre, che possono migliorare la vita del cane». Sembra, infatti, che l'alimentazione biologica possa apportare, oltre che benefici di natura fisica, anche estetici: pelo lucido, figura slanciata. Fido, poi, dispone di un'ampia scelta gastronomica a 5 stelle: gamberetti, aragosta e il classico pollo. «Esistono anche tipologie di mangimi senza glutine - dice la Citarrella -. Il cibo biologico ha la caratteristica di contenere il riso piuttosto che il frumento». Quest'ultimo, infatti, risulta essere più ricco, ma conterrebbe una quantità inferiore di carne. Tuttavia, anche se si parla di cibo biologico, vi è la storica diatriba sulla scelta tra umido e secco. «L'umido si trova già confezionato in acqua di cottura - continua la Ciratella-. Parliamo di pezzi di carne e pollo. Però, è da preferire il mangime secco. Per esempio, esistono crocchette al pesce, molto più digeribili per il cane intollerante e, essendo un alimento naturale, è difficile che scaturiscano allergie alimentari». Il felino, però, che spesso soffre di problemi renali, deve reintegrare i liquidi. Quindi, mangia si nutre sia di crocchette che di cibo umido. «Le crocchette, in particolare, presentano una consistenza pastosa, quasi unta, e dal colore scuro: ciò è segno di freschezza e qualità». Spesso, però, si tende a chiamare «bio» qualcosa che al momento fa tendenza: «A volte viene scritto che un prodotto è di natura biologica, ma, leggendo bene l'etichetta, vediamo che contiene, per esempio, mais transgenico - dice Salvatore Bisanti, responsabile del negozio Zampe, in via G. A. De Cosmi, a Palermo -. Molte aziende, oggi, sono proiettane al monoproteico, biologico e cruelty free. Noi vendiamo, spesso, le prescrizioni veterinarie, dove gli animali sono costretti a mangiare determinati alimenti per problemi renali, urinari e altro ancora. I mangimi di nuova generazione sono cruelty free e con carne fresca». A volte, si richiede un prodotto ipoallergenico a causa di una scorretta alimentazione nei primi mesi di vita, che ha portato ad un'intolleranza nei confronti di una determinata fonte proteica: «Il cane, proprio a causa di un abuso di proteine, potrebbe agitarsi - dice Bisanti -. Grattarsi e andare incontro ad una cattiva digestione. Sono consigliabili, quindi, le crocchette, che costringono gli animali a bere e purificarsi».