ROMA. Il segreto della longevità potrebbe essere in uno o più batteri presenti nella flora batterica intestinale, "la cui quantità diminuisce progredendo con gli anni e provocando conseguenze in termini di invecchiamento fisiologico dell'organismo. Ma la flora batterica può essere almeno parzialmente riequilibrata grazie alla nutraceutica", ovvero lo studio di 'alimenti-farmaco' che svolgono una comprovata funzione benefica, come fitosteroli, presenti in cereali integrali e legumi, i polifenoli, presenti nella buccia dell'uva, gli acidi grassi essenziali del pesce azzurro, gli antiossidanti di cui sono ricchi kiwi e melograno, e, ancora, il coenzima Q10, che si assume da manzo e pollo. E' quanto spiega Antonio Gasbarrini, direttore dell'Unità Operativa Complessa di Medicina Interna e Gastroenterologia del Policlinico Gemelli di Roma, Università Cattolica del Sacro Cuore. Con l'avanzare dell'età, i cambiamenti dell'apparato gastro-intestinale, delle abitudini alimentari e del Sistema Immunitario modificano la composizione della flora batterica intestinale, o gut microbiota, un ecosistema costituito da tutti i microorganismi che popolano il nostro intestino. Diverso non solo in base a fattori genetici e ambientali, questo 'organo' che regola importanti funzioni metaboliche che influiscono sul benessere dell'organismo, varia anche nel corso della vita di ciascun individuo. "Una netta diminuzione nella quantità dei microorganismi intestinali è osservata negli anziani in generale" che presentano un ecosistema parzialmente compromesso, con tutti gli effetti che ne conseguono, come infiammazione locale e sistemica, che favorisce l'invecchiamento precoce". L'individuazione di un singolo o di un gruppo di batteri, maggiormente espressi in una popolazione longeva rispetto ad un'altra, spiega l'esperto, "potrebbe permetterci di comprendere qualcosa in più sui fattori che regolano l'invecchiamento". Le soluzioni alle alterazioni di questo ecosistema possono trovarsi in parte anche negli alimenti e nella nutraceutica. "I prodotti nutraceutici possono essere definiti come 'alimenti-farmaco' e svolgono un ausilio importante - sottolinea Roberto Bernabei, presidente di Italia Longeva, la rete nazionale di ricerca sull'invecchiamento e la longevità - in quanto dotati non solo di proprietà nutritive, ma anche terapeutiche. Sono utili in particolare nella terza età, quando non sempre il metabolismo della persona consente l'assunzione delle tipologie e delle quantità di nutrienti necessarie per la sua salute fisica e mentale".