ROMA. I grandi carnivori stanno tornando a popolare tutta l'Europa: orsi bruni, lupi, linci stanno tornando ovunque nel vecchio continente occupando gli spazi lasciati liberi dal trasferimento progressivo della popolazione nelle città. A farne il 'censimento', pubblicato su Science, è stato un gruppo internazionale di ricercatori coordinato dall'Università di Riddarhyttan, in Svezia, a cui ha partecipato anche un gruppo dell'Università Sapienza di Roma coordinato da Luigi Boitani. «Anche in un continente sovrappopolato come il nostro si può coesistere con i grandi predatori», ha spiegato Boitani. «Non è necessario - ha proseguito - concentrarli obbligatoriamente solo in aree protette, riescono a vivere anche in ambienti antropizzati». Un lavoro durato due anni e che ha coinvolto ricercatori di 26 paesi diversi ha completato un vero e proprio censimento globale di 4 grandi predatori europei, orso (Ursus arctos), lupo (Canis lupus), lince (Lynx lynx) e ghiottone (Gulo gulo). Quello che ne emerge è che sono in crescita e circa un terzo del territorio ospita almeno una delle 4 specie. «Sono in crescita ovunque, non solo in Italia», ha aggiunto Boitani. «Un risultato positivo, anzitutto per motivi etici e poi perchè garantiscono una migliore completezza degli ecosistemi». I fattori che hanno portato a questo aumento demografico di orsi e lupi sono l'aumento delle aree protette ma soprattutto all'abbandono da parte dell'uomo di molti territori montani e collinari che sono stati così 'riconquistatì dagli animali selvatici. «Ovviamente - ha aggiunto Boitani - l'aumento dei predatori porta anche maggiori 'conflitti', in particolare per gli allevatori, ma che possono essere ridotti con efficienti politiche di prevenzione e gestione. Non ci sono però veri rischi per l'uomo, bisogna ricordare che non esistono attacchi all'uomo da parte di lupi da almeno 200 anni».