ROMA. Il crollo delle temperature rischia di incidere su salute e terapie di molti italiani. "Adattare il nostro organismo al freddo comporta un sovraccarico di energie e di impegno per cuore e vasi. L'esposizione diretta a temperature rigide può avere degli effetti negativi prima di tutto sui pazienti con patologie cardiovascolari". A mettere in guardia i cardiopatici, ma anche chi assume determinate terapie che risentono del freddo, è Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg), che all'Adnkronos Salute ricorda i dieci effetti del gelo sulla salute e le terapie da non dimenticare.
Al secondo posto troviamo le terapie che diminuiscono la resistenza al freddo. "Si tratta di medicinali per patologie del sistema nervoso centrale: chi li assume, in pratica, rischia di non accorgersi del freddo, perché non lo sente, con il risultato di sottovalutarne gli effetti".
Al terzo posto altri medicinali, che questa volta "rallentano la termoregolazione. Penso ai farmaci per Parkinson e depressione". E ancora, al quarto posto ci sono i dispositivi medici: "Esistono alcuni reagenti che in presenza del freddo estremo funzionano peggio. E' il caso anche di alcune striscette per la glicemia - avverte Cricelli - dunque bisogna tenere conto di questo aspetto". Al quinto posto, un po' a sopresa, troviamo l'alcol. "Si pensa che sia un rimedio contro il freddo, ma invece ha un effetto paradosso: l'alcol, infatti, peggiora la termoregolazione. Per cui si finisce per sentire ancora di più l'effetto del gelo", dice Cricelli.
Al sesto posto troviamo le malattie vascolari. "Il freddo è un vasocostrittore, dunque l'esposizione a basse temperature peggiora i sintomi di chi ha patologie legate ai vasi sanguigni". Dopodichè, al settimo posto, c'è l'effetto sulla pelle: secchezza, irritazioni, rossori e screpolature incombono sulle parti del corpo esposte direttamente a temperature gelide e vento. E ancora: con il freddo potrebbe ridursi, per alcune persone, il senso di sete. Il rischio è quello di 'dimenticare' di bere e disidratarsi. Al nono posto troviamo un monito per gli sportivi: "Chi si allena al mattino presto o alla sera, naturalmente all'aperto, deve curare in particolar modo il riscaldamento prima dell'attività fisica, altrimenti si rischia di incappare in fastidiose contratture, strappi e altri traumi", dice Cricelli.
Infine, al decimo posto, anche gli ipertesi rischiano di vedere alterazioni della pressione legate alle temperature, con valori che scendono molto o salgono troppo, ricorda il medico. "Il consiglio è quello di misurare bene la pressione, con regolarità, evitando l'esposizione diretta e improvvisa alle temperature rigide".
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