ROMA. E' un sensore cerebrale senza fili, cioè wireless, che funziona con poca energia e consente di rilevare l'attività cerebrale anche quando si è in movimento, senza la limitazione di dover 'stare attaccati ai fili'. A realizzarlo alcuni ricercatori della Brown University del Rodhe Island, coordinati da David Borton e Ming Yin, come spiegano in uno studio pubblicato sulla rivista Neuron.
La tecnologia è pensata per aiutare e migliorare la ricerca sulle neuroscienze che attualmente si serve di sensori che si attaccano alle persone con connessioni via cavo. Testata sulle scimmie, questa nuova tecnologia consente di trasmettere potenti segnali dagli animali mentre dormono, si svegliano o fanno esercizi.
Si tratta di una piattaforma neuroelettronica composta da due elementi: un trasmettitore a 100 canali di soli 5 centimetri nel suo punto più largo, e pesante 46,1 grammi, e un ricevitore a 4 antenne simile ai router wi-fi casalinghi ma con segnali più sofisticati, per massimizzare il segnale del trasmettitore mentre il soggetto si muove. Tramite una piccola porta inserita nel cranio, il trasmettitore connette ad un elettrodo impiantato che rileva l'attività dei neuroni nella corteccia.
Il trasmettitore wireless funziona con poca energia, lavorando ininterrottamente fino a 48 ore con una singola pila ricaricabile. ''Un risultato interessante - commenta Rosario Sorbello, ricercatore in Robotica dell'università di Palermo - perchè consente di raccogliere informazioni dal cervello mentre il soggetto è in mobilità. Può avere un impatto importante anche per le persone disabili che non possono muoversi, i cui segnali cerebrali spesso sono alterati, magari dai denti che digrignano o la contrazione dei muscoli. In questo modo ciò può essere evitato''.
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