ROMA. Il 70% delle scuole superiori utilizza il registro elettronico. Ma cosa succede davvero in classe? I professori, non avendo competenze informatiche, lasciano che siano gli alunni a inserire le informazioni al posto loro. Lo dichiara il 30% degli intervistati in una recente indagine di Skuola.net su 2mila studenti. Sempre più spesso gli insegnanti chiedono aiuto agli studenti per compilare il registro elettronico: un terzo solo per compiti e assenze, nel 15% dei casi succede però anche con i voti dei compagni. Tuttavia bisogna stare cauti. Non sono stati pochi, infatti, i casi in cui i ragazzi che hanno cercato di manometterlo si sono guadagnati una sospensione. Il registro elettronico infatti è costantemente controllato non solo dai prof, ma anche dai genitori.
Secondo il sondaggio di Skuola.net, il 60% dei ragazzi riferisce che i genitori controllano tutto ciò che viene riportato nel registro elettronico. Comodamente da casa. Nello specifico, il 29% sa che i genitori controllano spesso le informazioni dalla scuola, il 31% solo ogni tanto. Così ogni interrogazione o assenza viene riportata in tempo reale sul tablet di mamma e papà. Tuttavia non tutti sono pronti al passaggio definitivo alla tecnologia: secondo quanto riferito dagli intervistati il 37% degli insegnanti utilizza in classe solo l'elettronico mentre il 27% mantiene salde anche le tradizioni usando sempre e comunque anche il cartaceo. Il restante 36% non ha il formato digitale.
Ma tante classi sono rimaste ancorate al cartaceo per evidenti necessità. Capita infatti che il registro non sia presente in classe. Nel 40% dei casi, infatti, le annotazioni non vengono prese direttamente sull'elettronico: il 75% scrive a penna sul cartaceo per poi trasferire tutto sul digitale nell'aula dei prof e per il 20% dei casi è il bidello a raccogliere le informazioni classe per classe per poi farle trascrivere, a chi di dovere, tutte insieme su un unico registro elettronico.
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