ROMA. Un farmaco sperimentale testato con successo su animali potrebbe essere usato contro gli effetti tossici delle sbronze, ovvero gli effetti sul cervello di comportamenti di binge-drinking (letteralmente abbuffate alcoliche), specie negli adolescenti il cui cervello è ancora in via di sviluppo e quindi particolarmente vulnerabile alla tossicità dell'alcol. Frutto di un progetto europeo che vede in prima linea anche ricercatori italiani dell'Università di Firenze, il farmaco (Ethane-beta-Sultam) potrebbe essere usato anche per trattare l'Alzheimer in quanto si è dimostrato capace di arrestare la tossicità e la morte di cellule nervose che è tipica di questa malattia. Il lavoro è stato pubblicato sul Journal of Alcoholism & Drug Dependence e condotto da ricercatori del dipartimento di farmacologia preclinica e clinica dell'ateneo fiorentino, insieme a molti altri centri europei tra cui Università Cattolica di Lovanio e Imperial College di Londra. Il binge drinking è un fenomeno diffuso ormai sempre di più anche tra i giovanissimi. Gli effetti sul cervello delle 'abbuffate alcoliche' sono pesanti, specie per il cervello ancora in via di sviluppo dell'adolescente. L'alcol produce tossicità, stati infiammatori eccessivi, fino anche a morte di neuroni in zone chiave quali l'ippocampo, importante per memoria e apprendimento. Gli esperti hanno testato la molecola, che è una sostanza di tipo analogo alla taurina (uno degli ingredienti più comuni nei prodotti sportivi e negli energy drink), su ratti abituati a consumare alcol in quantità eccessiva (regime di binge-drinking). È emerso che la somministrazione della sostanza in concomitanza con le abbuffate alcoliche riduce gli effetti deleteri dell'alcol sul cervello. Poichè la molecola protegge i neuroni da tossicità e morte, potrebbe essere testata anche contro il morbo di Alzheimer.