ROMA. Sarà sufficiente una semplice analisi del sangue perché le donne che manifestano sintomi indicatori di endometriosi possano essere certe di essere affette da malattia e procedere con le cure. Lo afferma uno studio della Fondazione Italiana Endometriosi. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su J.Cell.Physiol. "Con questa scoperta si apre una nuova era nella storia della Endometriosi", ha dichiarato Pietro Giulio Signorile, fondatore e presidente della Fondazione Italiana Endometriosi, che dal 2007 fa ricerca sulla malattia. L'endometriosi è la presenza di tessuto simile all'endometrio (che ricopre la cavità interna dell'utero) fuori dalla cavità uterina. Colpisce il 10% delle donne in età riproduttiva (ma si arriva anche al 30-50% nelle donne in età fertile e di quelle affette da problemi pelvici e infertilità). Spesso è infatti causa di infertilità e richiede trattamenti medici e chirurgici estesi, con relativi costi e rischi. "Il nuovo test diagnostico non invasivo, è altamente sensibile e quindi esaustivo, -prosegue -consentendo una diagnosi precoce e non invasiva anche quando l'endometriosi è ancora a uno stadio lieve". Più nello specifico lo studio, condotto su un gruppo di donne affette da malattia e su un altro di donne sane, ha permesso di individuare una specifica proteina dell'endometriosi utilizzando metodiche di proteinomica quali l'analisi 2D Gel (processo di separazione delle proteine).