ROMA. Le "supermamme" possono limitare i papà nel coinvolgimento con i piccoli, soprattutto nei primi mesi di vita. Anche quando i padri sanno istintivamente come rapportarsi al proprio bimbo, facendolo divertire o cercando con lui il contatto visivo, una mamma troppo preparata alla genitorialita' può essere in qualche modo un "ostacolo", riducendo le occasioni di coinvolgimento del coniuge con i figli. E' quanto emerge da uno studio della Ohio State University, pubblicato sulla rivista Infant Mental Health Journal.
Lo studio, per il quale sono stati utilizzati alcuni dati del New Parents Project, un sondaggio sui giovani genitori, ha coinvolto 182 coppie in due diverse fasi. La prima durante il terzo trimestre di gravidanza: mamme e papà sono stati valutati nell'interazione con una bambola, che e' stata inizialmente presentata loro da un ricercatore nei panni di infermiere, interangendoci prima singolarmente e poi insieme, discutendo infine a due sulla loro esperienza.
Tre mesi dopo la nascita del loro bimbo, ai genitori e' stato chiesto invece di riempire un "diario del tempo" con tutte le attività fatte nell'arco delle 24 ore che prevedevano il coinvolgimento del piccolo, nei giorni lavorativi e in quelli liberi. L'attenzione dei ricercatori si è quindi focalizzata sui minuti e le ore che i neo-papà trascorrevano con i bimbi nei giorni liberi in attività come la lettura, il gioco o le coccole, scoprendo che aumentava sensibilmente quando la cosiddetta genitorialita' intuitiva delle mamme era bassa, cioè quando non erano poi così "ferrate" sul loro ruolo di madri.
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