ROMA. Sono più di 22mila le specie che nel mondo sono a rischio di estinzione, e la principale causa è il consumo di risorse naturali da parte dell'uomo: pesca, disboscamenti, estrazioni minerarie e agricoltura. A lanciare l'allarme è l'Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn), che ha appena aggiornato la sua lista rossa delle specie a rischio. Nella lista, che quest'anno festeggia il suo 50esimo anniversario, entrano animali come il pesce palla cinese, il tonno rosso del Pacifico, l'anguilla americana e il cobra cinese. In lista ci sono 76.199 specie, di cui 22.413 a rischio. Per il tonno rosso del Pacifico, classificato come 'vulnerabile', occorrono regole volte a evitare la cattura di esemplari giovani, spiegano gli esperti. Ancora più a rischio è il pesce palla cinese: usato in Giappone per il sashimi: negli ultimi 40 anni ha subito un declino del 99,99%, e ora versa in uno stato 'critico'. Anche il cobra cinese è sotto pressione: la popolazione è diminuita dal 30 al 50% in 20 anni, con massicce esportazioni dalla Cina al mercato alimentare di Hong Kong. Estinte la forbicina gigante, un dermattero dell'isola di Sant'Elena, e il Plectostoma sciaphilum, una lumaca presente su una sola collina calcarea della Malesia, distrutta dalle cave.