ROMA. In Italia una donna su due è a rischio di una patologia cardiovascolare, soprattutto dopo la menopausa. Le malattie del cuore colpiscono ogni anno circa 150 mila donne, anche se in età più avanzata degli uomini: tra i 50 e i 60 anni per lei, tra i 40 e 50 anni per lui. Non solo. Dopo i 60 anni il 30% dei casi di infarto riguarda una donna e la percentuale cresce con l'aumentare dell'età. Le stime sono dell'Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare e dell'Istituto Superiore di Sanità: tra il 2008 e il 2012 circa il 97% delle donne in Italia ha manifestato un rischio cardiovascolare a 10 anni del 10% a fronte del 74% degli uomini. Le cause? Stress, vita sedentaria, fumo, troppo lavoro, dieta ipercalorica e pressione alta. Uomini e donne in questo si assomigliano. Eppure molte considerano l'infarto, e il mal di cuore, roba da maschi, trascurando così i rischi che corre il loro cuore, soprattutto dopo la menopausa a causa di diabete, obesità e ipertensione. La parola chiave rimane ancora una volta prevenzione, che si fonda su un corretto stile di vita e controlli periodici. Per sensibilizzare l'universo femminile su questi temi, la onlus Atena Donna, presieduta da Carla Vittoria Cacace, promuove l'incontro gratuito "Donne, proteggete il vostro cuore: dal battito sospetto all'alimento giusto", in programma giovedì 20 novembre, alle 17.30, nella Parrocchia San Ponziano, nel quartiere Talenti (via Nicola Festa, 50) a Roma. Sarà Antonio Rebuzzi, professore di Cardiologia presso l'Università Cattolica, intervistato da Livia Azzariti, a puntare i riflettori sul cuore delle donne, a rispondere alle domande, a illustrare come fare prevenzione dall'adolescenza alla menopausa, a indicare consigli sulla dieta, l'esercizio fisico, il controllo dello stress. Ma si parlerà anche dei benefici della protezione ormonale in età fertile, dei rischi della pillola contraccettiva e degli effetti devastanti causati dalla cocaina. «La maggioranza delle donne teme di morire per un tumore al seno ma i veri "big killer" sono infarto e ictus - spiega Rebuzzi -. Resta perciò da migliorare la percezione del rischio. Per prima cosa mai sottovalutare lo stress: le donne stressate fumano di più e mangiano male, sono più sedentarie e si curano meno rispetto agli uomini». L'incontro fa parte di una serie di convegni aperti al pubblico organizzati in diversi quartieri della Capitale, in particolare periferie e zone con alta densità abitativa. Obiettivo di Atena Donna, l'associazione della Fondazione Atena di Giulio Maira, professore di Neurochirurgia presso l'Humanitas di Milano e Campus Bio Medico di Roma , è avvicinarsi a quelle donne poco preparate che più di tutte hanno bisogno di aiuto, molte delle quali per colpa delle crisi economica non possono permettersi visite specialistiche e cure costose, spiegare loro in modo molto semplice come tutelare la salute, cancellando anche false credenze e paure.