BOLOGNA. Un eccezionale intervento chirurgico a Bologna, la protesi all'anca per una bimba di 17 mesi e non era mai accaduto. Protagonista dell’«effetto speciale» sanitario la piccola Zoe, che oggi ha due anni e mezzo e cammina come tutti i bambini della sua età. Ma ha imparato a farlo con una protesi all'anca che le è stata impiantata all'Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna all'età di diciassette mesi. E il suo, afferma in una nota la Asl di Bologna, «è il primo caso nella storia dell'ortopedia internazionale di intervento di questo tipo su un paziente che non è ancora in grado di camminare».
L’intervento è stato illustrato dall’ortopedico che ha seguito la bambina, Marco Manfrini, che coordina il Centro di riferimento specialistico terapie chirurgiche innovative nei sarcomi muscolo-scheletrici dell'età evolutiva della Clinica Ortopedica III a indirizzo oncologico, diretta da Davide Maria Donati. «Zoe - dice Manfrini - aveva una forma rara di tumore alle ossa, sviluppatasi nel femore. Con l'intervento dovevamo prima eliminare la parte di femore attaccata dal cancro e poi sostituirla. Ma dovevamo capire come, visto che nella letteratura scientifica non ci sono ad oggi casi di impianto di protesi d'anca in pazienti così piccoli e quindi non ancora in grado di camminare”. E così è iniziato un lavoro di squadra che ha visto in prima linea, insieme a Marco Manfrini, altri ricercatori dell'Istituto bolognese. La protesi è stata realizzata su misura, spiegano i tecnici, «grazie a un modello virtuale». Per prima cosa il Laboratorio di Tecnologia medica diretto da Aldo Toni ha condotto lo studio di fattibilità sull'impianto ricostruttivo, coordinato dall'ingegner Fulvia Taddei, in collaborazione con la Banca delle cellule e del tessuto muscolo scheletrico diretta da Pier Maria Fornasari.
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