MILANO. In Italia 7,5 milioni di persone hanno una malattia respiratoria cronica, ma la metà (3,5 milioni) «si cura in modo insufficiente. Questa è la causa del 24% delle ricadute e di 6 ricoveri su 10, con costi evitabili di quasi 10 miliardi di euro, su un totale di spesa per le malattie respiratorie di 14 miliardi». A dirlo sono gli esperti, che a Milano hanno lanciato una campagna di informazione per migliorare l'aderenza alle cure nelle malattie respiratorie. I più a rischio sono bambini, adolescenti e anziani: secondo gli specialisti «il 70% degli 'under 14' dopo un anno non prende più farmaci, il 60% degli adolescenti snobba le cure, oltre il 60% degli anziani segue la terapia per non più di due mesi». La mancata o inadeguata aderenza alle terapie, spiega Walter G. Canonica, presidente della Società italiana di allergologia asma e immunologia clinica (Siaaic), «i più comuni sono la dimenticanza, le variazioni nello schema terapeutico, o uno stile di vita troppo attivo: tanti seguono la terapia dal lunedì al venerdì, poi nel fine settimana o in vacanza non riescono a farlo adeguatamente. Altri modificano la terapia perchè pensano di non averne bisogno quando hanno meno sintomi, perchè temono gli effetti collaterali o perchè la terapia interferisce molto con la loro vita quotidiana». In altri ancora la mancata adesione è inconsapevole, «perchè non si sono comprese le istruzioni date dal medico e non si è capita l'importanza dell'aderenza alla terapia». Per far sì che i pazienti seguano in maniera corretta le cure è stata lanciata la campagna «Le 3C di aderenza», promossa dalla Società italiana di medicina respiratoria (Simer) e dalla Siaaic: Consapevolezza, Correttezza e Costanza sono le parole chiave di spot che verranno trasmessi nei prossimi mesi nelle 13 più grandi stazioni ferroviarie d'Italia del network Grandi Stazioni, su Facebook e su YouTube. È inoltre disponibile il sito www.aderenza3c.it e, fino ai primi mesi del 2015, in diverse farmacie di tutta Italia ci saranno infermieri specializzati per aiutare a fugare i dubbi dei pazienti.