ROMA. Per gli operatori e i cittadini i servizi ospedalieri italiani sono da 'sei e mezzo'. Questo uno dei dati che emerge dall'indagine 'La valutazione della qualità delle strutture ospedaliere secondo la prospettiva del cittadino', realizzata dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) e Cittadinanzattiva, che ha coinvolto ben 287 strutture sanitarie su tutto il territorio nazionale ed è stata illustrata a Roma.
Dai risultati emergono criticità per quanto riguarda i servizi on line (tra cui accesso rete wireless, cartella clinica digitale e pagamenti ticket). Performance negative anche per quanto riguarda i servizi agli stranieri. Bene, invece, i processi assistenziali e l'accessibilità ai luoghi di cura. Da notare come le valutazioni migliori le registrino gli ospedali più grandi.
Sotto la lente di ingrandimento in questi giorni, anche la situazione dell'ospedale di Alcamo. "Ad Alcamo è un disastro", sostiene Valentina Palmeri, deputata all'Ars del Movimento 5 Stelle, riferendosi alla situazione ospedaliera e ponendosi in contrasto con le dichiarazioni rese nei mesi scorsi dal sindaco Sebastiano Bonventre il quale a luglio aveva detto: "L'Ospedale "San Vito e Santo Spirito" di Alcamo rientra tra quelli di primo livello, in base al nuovo Piano sanitario nazionale appena entrato in vigore".
Palmeri sostiene: "Negli anni sono stati trasferiti in altri ospedali tanti medici, infermieri, macchinari e reparti. I reparti chiusi: ostetricia-ginecologia, pediatria, ortopedia, chirurgia ridotta solo a proctologia, cardiologia ridimensionata, sarà inoltre accorpata, come da piano, a medicina, con la perdita dell'organizzazione a struttura semplice. L'eliminazione dei reparti non è stata controbilanciata neanche da adeguati servizi ambulatoriali, cosa che obbliga i cittadini a recarsi puntualmente fuori anche solo per una semplice visita. Pronto soccorso iperaffollato e malfunzionante. Per Alcamo - prosegue la deputata grillina - servono soluzioni urgenti anche parallele a quelle che potranno essere fatte attraverso il nuovo piano, in quanto si parla di una struttura che copre in maniera del tutto insufficiente un bacino di utenza intercomunale di oltre 80.000 persone e di circa 100.000 almeno in estate".
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